La realtà storica dello sradicamento della presenza ebraico-cristiana nel Mediterraneo per mano degli islamici

di Silvana De Mari

Facciamo un riassunto di quello che sta succedendo? Un altro massacro in Nigeria, cristiani ammazzati come scarafaggi, ma chi se ne frega, i morti in Siria soni 40000 dall’inizio del conflitto, milleduecento sono stati massacrati nei giorni in cui gli israeliani facevano saltare le rampe che li massacrano.

Eppure decine di video con tizi dalle facce tristi che raccontano una storiografia fantastica, che secondo le loro minuscole menti e le loro ancora più impalpabili anime giustifica il terrorismo contro civili e contro bambini.

Il terrorismo contro civili è un crimine assoluto e un popolo che lo compie distrugge la sua anima.

Breve storia del sionismo

Una nota di introduzione

Ogni popolo ha diritto a una terra. La terra d’Israele è la nazione del popolo d’Israele. Se questa affermazione fosse contraddetta vorrebbe dire che il popolo d’Israele non ha diritto a una terra. La definizione di popolo: un insieme di persone con la stessa storia, la stessa lingua e la stessa religione. Esiste un popolo ebraico. Non esiste un popolo palestinese perché non c’è nulla che differenzi le persone che vivono in Cisgiordania dalle persone che vivono in Giordania o le persone che vivono a casa dalle persone che vivono in Egitto. Non possiamo parlare di Israele se prima non ricordiamo tre cose:

1) Israele, sempre e da sempre è la terra del popolo di Israele.

La diaspora causata dai romani fu parziale. Una parte degli ebrei fu allontanata dalla loro terra. I romani non erano tecnicamente in grado di commettere un gesto di deportazione totale. Una parte quindi è sempre rimasta lì. Israele è sempre stata continuativamente la terra del popolo ebraico, popolo i cui appartenenti  a volte sono diminuiti drammaticamente come dopo i massacri compiuti dei crociati. Ma Israele è sempre stata la terra degli ebrei, alternativamente occupata da cristiani o islamici, con la sua popolazione originaria sotto dominazione, ma non ha mai smesso di essere la terra del popolo di Israele. Tanto per saperlo, la parola Palestina è stata coniata dai romani nel 70 d.C. ed è una deformazione della parola filistei. Il senso della parola introdotta dai romani era questo: questa terra non è più la terra d’Israele, piuttosto la consegnammo ai loro nemici storici, i filistei, e la chiamiamo Palestina.

Nessuno fa un favore ad Israele proclamando il suo diritto all’esistenza. Quel diritto non è un favore concesso, ma un diritto acquisito e da qui si passa alla prima affermazione: chiunque attenti a quel diritto è a prescindere, a priori dalla parte del torto, anche se attenta solo verbalmente.

Il diritto d’Israele ad esistere, così come quello degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita, e di altri 152 paesi, è assiomatico ed assoluto. La legittimazione d’Israele non è sospesa a mezz’aria in attesa di riconoscimento.

In tutto il Medioevo abbiamo innumerevoli prove, testimonianze della ricchezza intellettuale della presenza ebraica in terra d’Israele, e sono testimonianze ripeto di una ricchezza straordinaria soprattutto grazie ai due centri di studi cabalistici. A questo nucleo di ebrei mai andato via dalla propria terra se ne aggiunge un altro con il sionismo.

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