Laici e cattolici uniti contro lo “zapaterismo” | l’Occidentale

1 Dicembre 2012

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Dopo lo scontro sui temi della fecondazione artificiale e le polemiche in materia di eutanasia, la questione della tutela giuridica delle unioni civili, etero e omosessuali, viene sciattamente interpretata come l’ennesimo capitolo della contrapposizione tra laici e cattolici. A un osservatore esterno potrebbe sembrare che il nostro Paese sia ancora fermo alla breccia di Porta Pia.

Nella comunicazione del Governo e delle forze politiche della sinistra, i cosiddetti Pacs sono presentati come l’ultima tappa di una strategia tesa ad affermare diritti civili ingiustamente compressi da un assetto sociale e istituzionale tradizionalista quando non addirittura oscurantista. Le cose, in realtà, non stanno così.

La nostra impressione è che la cultura di sinistra orfana del costruttivismo sociale proprio dell’ideologia socialista stia affannosamente cercando di sostituirlo con un confuso costruttivismo antropologico. Un approccio del genere, però, al di là delle innumerevoli obiezioni di merito che possono essere avanzate, ripropone il rischio di una spaccatura nella politica e nell’opinione pubblica che, inevitabilmente, allontana il traguardo di un confronto tra forze alternative fondato sul riconoscimento di principi di civiltà condivisi.

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