L’analisi Droga: l’altro volto del jihad nel Sahara – MissiOnLine.org

L’epilogo tragico del sequestro degli ostaggi in Algeria e la guerra in Mali riportano alla luce l’intreccio con le rotte del narcotraffico: l’espansione fondamentalista è finanziata dal consumo di cocaina in Europa

È finito in modo tragico ieri il sequestro dei tecnici rapiti dai jihadisti in Algeria come ritorsione alla guerra in Mali. Le notizie sul blitz dell’esercito algerino trasformatosi in un bagno di sangue non sonno ancora definitive, ma si parla comunque di almeno 30 morti tra cui anche parecchi ostaggi occidentali. Un fatto che conferma come l’intervento francese nella guerra in Mali è una questione che sta avendo ripercussioni su tutta l’area.

Dopo anni di silenzi è sotto i riflettori la questione del fondamentalismo islamico in questa parte dell’Africa, problema troppo a lungo ignorato (come denunciava in questo nostro articolo qualche giorno fa padre Alberto Rovelli, missionario dei Padri Bianchi a lungo nel nord del Mali). Ma ciò che comunqnue si fa fatica a cogliere è che questa presenza nel Sahara non è nata dal nulla: è potuta crescere grazie all’intreccio con affari sporchi quali il traffico di droga e di esseri umani. In particolare grazie alla «domanda» di cocaina consumata nelle serate da sballo nelle nostre città.

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