L’avanzata della Sharia/1: agli inglesi piacciono le corti islamiche (alle donne probabilmente no)

Scovando vecchi articoli nel web: da “l’Occidentale” del 23 luglio 2009

Sheikh Suhaib Hasan, dell’Islamic Sharia Council

Il Times è venuto a sapere che un crescente numero di non musulmani sta rivolgendosi alle corti islamiche per risolvere controversie civili, anche di natura commerciale. Il Tribunale d’arbitraggio musulmano (TAM) ha reso noto che il 5 per cento dei casi esaminati dai suoi giudici riguarda non musulmani che si sono rivolti  a quell’organismo perché meno complicato e più informale rispetto al sistema legale inglese.

Freed Chedie, portavoce di dello sceicco Faiz-ul-Aqtab Siqqiqi, l’avvocato che ha fondato quel tribunale, spiega: “Diamo peso agli accordi orali, laddove le corti inglesi non lo fanno”. In un caso esaminato il mese scorso, un suddito britannico non musulmano ha portato il suo socio musulmano al TAM, per dirimere una disputa circa i guadagni derivati dalla loro compagnia, operante nel settore automobilistico. “Il non musulmano sosteneva che esisteva un accordo orale tra lui e il socio – continua Chedie – Il tribunale ha accertato, in base a certi elementi, che quell’accordo in effetti esisteva. Al non musulmano sono state corrisposte 48 mila sterline”.

Il portavoce ha aggiunto che il tribunale ha evaso almeno venti casi dall’inizio dell’anno in cui una delle due parti era un non musulmano. Le decisioni del tribunale sono legalmente vincolanti, non appena le due parti abbiano così convenuto prima che inizi il processo.

Gli attivisti anti-Shariah, secondo cui il sistema islamico è intollerante e discriminante per le donne, si sono detti allarmati per queste notizie. Denis MacEoin, autore per il think-tank Civitas di un rapporto in cui si prende in esame il diffondersi della Shariah in Gran Bretagna, ritiene che l’annuncio del TAM sulle cause riguardanti anche parti non musulmane “solleva tutta una serie di problemi”.

“Davvero, bisogna chiedersi perché – ragiona MacEoin – Quali vantaggi si possono avere nel rivolgersi a una corte islamica? Un tribunale basato sulla Shariah non può che prendere a riferimento un codice contrario alle leggi inglesi, ad esempio per come vengono trattate le donne?”.

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