L’embrione «Uno di noi» Riparte la mobilitazione | Vita | www.avvenire.it

Entra nel vivo la campagna europea per il riconoscimento giuridico dell’embrione. A sei mesi dal lancio, scatta la mobilitazione nei ventisette Paesi della Ue che punta a raccogliere il milione di firme necessario a far intervenire il legislatore europeo sulla questione della vita nascente. «Ma la cifra che farebbe davvero clamore è quella di venti milioni di aderenti di cui almeno uno in Italia», annuncia l’europarlamentare e presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, che ha ispirato il progetto.

Alla base della sfida c’è l’idea di non rassegnarsi all’assunto che l’aborto sia un fatto ineluttabile e diffondere un chiaro messaggio a favore della tutela assoluta del concepito, tanto da definirlo «Uno di noi», come dichiara il titolo della campagna promossa dai Mpv di tutta Europa. E il varo del sito internazionale www.oneofus.eu che, con un semplice clic, permette di firmare la proposta fa compiere il salto di qualità.

«Finora – racconta Casini – la raccolta si è limitata alla carta e nella maggioranza degli Stati non è partita perché si attendeva una piattaforma web». Lo scorso 1 novembre la Commissione ha dato il via libera all’adesione telematica e adesso il sito è online anche nella Penisola. In venti Paesi è già attivo un comitato nazionale. Spagna, Germania, Francia e Ungheria sono scese in campo con la loro rete di gruppi e sigle pro-life, sostenute anche dagli episcopati locali.

A fare da capofila – o, come preferisce dire Casini, da «apripista» – è l’Italia dove lo scorso 20 maggio l’iniziativa è stata presentata nell’Aula Paolo VI a Roma. In tasca il Movimento ha già alcune decine di migliaia di firme che sono il frutto di questi mesi di impegno. «E il milione di adesioni – sostiene il presidente del Mpv – non è un’illusione se si pensa che nel 1988 una petizione per “la vita e la dignità dell’uomo” che aveva dato luogo a un intenso dibattito parlamentare aveva visto il sostegno di due milioni e trecentomila italiani». Un invito alla mobilitazione per «Uno di noi» giunge da associazioni e movimenti, come testimonia l’appello che pubblichiamo in questa pagina. Ma Casini punta anche a coinvolgere il fronte laico.

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