LIBANO – VATICANO P. Samir: Per il Papa il Libano è un modello per Oriente e Occidente – Asia News

di Samir Khalil Samir

A pochi giorni dalla visita di Benedetto XVI in Libano (14-16 settembre) non si spegne l’entusiasmo dei libanesi, presentati come un modello di convivenza per il mondo islamo-cristiano. L’Esortazione apostolica suggerisce il superamento del fondamentalismo da parte di tutte le religioni, accogliendo gli altri in nome della ragione e di principi insiti nella natura umana. La proposta di una “sana laicità”, rispettosa della presenza delle religione nella società dice qualcosa anche all’occidente.

Beirut (AsiaNews) – Della strabiliante visita di Benedetto XVI al Libano, il primo fatto che mi ha colpito è che molti musulmani hanno partecipato alla festa per la sua presenza. Non vi erano tutti i musulmani, ma soprattutto gli sciiti hanno voluto manifestare il loro appoggio. Il Gran Mufti sunnita è stato un po’ più discreto, ma in genere l’accoglienza dei musulmani è stata positiva. La gioia della gente cristiana poi era irrefrenabile. E la folla era costituita soprattutto di giovani.

Benedetto XVI e i musulmani

Verso i musulmani il papa ha avuto un atteggiamento molto amichevole: non ha mai fatto una critica, una correzione. Ha preferito proporre un cammino in positivo, una via di lavoro comune. Nell’Esortazione apostolica egli parla di due novità presenti in Medio Oriente: la laicità e  il fondamentalismo. Parlando di quest’ultimo, tutti noi pensiamo subito quasi in modo automatico al fondamentalismo islamico. Lui invece ha detto che esso è un pericolo che “tocca tutte le comunità” e dobbiamo combatterlo insieme. Lo definisce anche molto bene: gente che rigetta l’altro, che distrugge chi non è come loro, ecc…

A un giornalista qui presente è sembrato che il papa avesse cambiato opinione sull’islam rispetto al discorso di Regensburg. Ma secondo me non ha cambiato per nulla. È cambiato lo stile e la nostra comprensione del suo discorso.

Questa Esortazione apostolica è una pista molto costruttiva. Parlando ai cristiani egli propone una via per lavorare insieme a costruire la città e la società insieme agli altri. Il lavoro dei cristiani è fondato su ciò che è comune alla natura umana, non su qualcosa di dettato direttamente da Dio o presente in un libro sacro. In fondo questo è lo stesso tema di Regensburg: l’appello a vivere secondo ragione, evitando la violenza fondamentalista, che usa Dio contro la ragione, e la violenza laicista, che usa la ragione contro Dio.

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