Libertà religiosa, crisi globale, politica. Papa Francesco riceve Napolitano

Difendere la libertà religiosa: lo dice Papa Francesco, lo afferma il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, lo sostiene il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Il primo incontro ufficiale tra Napolitano e Papa Francesco cade proprio nell’anno in cui si celebrano i 1700 anni dell’editto di Milano. Una ricorrenza ben presente nei discorsi di Papa Francesco e Bertone. Una visita ufficiale, si legge nel libretto del cerimoniale, e infatti il dress code non prevede il frac per il presidente della Repubblica.

 

 

Ma è comunque una visita con tutti i crismi della visita di Stato. Tanto che dopo il colloquio nella Biblioteca Privata (durato circa 25 minuti), Papa Francesco e il presidente leggono un breve discorso. E poi, il presidente va prima della Sala dei Foconi, dove Napolitano, il ministro degli Esteri Emma Bonino e l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Francesco Maria Greco si incontrano in maniera riservata con Bertone e il suo “ministro degli Esteri”, il segretario per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti. Poi, dopo l’incontro tra le delegazioni in Sala Clementina, tutti si spostano in Sala Regia, dove Bertone gli presenta i capi delle missioni accreditati presso la Santa Sede.

 

Papa Francesco sottolinea, nel suo discorso, “la storia di rapporti ormai lunga” tra Santa Sede e Italia, che nonostante “vicende anche travagliate e dolorose”, mantengono rapporti caratterizzati da “normalità ed eccellenza”, e si può dire che “i due colli si guardano con stima e simpatia”. “Più volte, da entrambe le parti, è stato ribadito con piena ragione, che il dialogo tra Italia e Santa Sede ha come fine principale il bene del popolo italiano e come sfondo ideale il suo ruolo storicamente unico in Europa”.

 

Non è un contesto facile, quello delineato da Papa Francesco. C’è “una crisi globale profonda e persistente”, che grava “soprattutto sulla parte più debole della società”, con preoccupanti fenomeni come “l’indebolimento della famiglia e dei legami sociali, la decrescita demografica, la prevalenza di logiche che privilegiano il profitto rispetto al lavoro, l’insufficiente attenzione alle generazioni più giovani”. Anche il cardinal Bertone, nel suo discorso, si sofferma alla fine sulla crisi economica, e chiede a Napolitano di “tenere fede” all’impegno a favore dell’Italia e dell’Europa” affinché “la salvaguardia dei comuni vincoli di natura finanziaria e monetaria” non sia separata da uno spirito “di solidarietà tra le varie generazioni e i differenti popoli”. Una richiesta praticamente esplicita di non fare della politica economica del rigore la sola possibile in un contesto europeo difficile. E aggiunge Bertone che, se così sarà, ci sarà il pieno sostegno della Santa Sede perché “per la risoluzione dei problemi economici, sempre emerga come fine e mai come mezzo, la persona umana”.

 

Papa Francesco sottolinea che in questo contesto è “fondamentale garantire e sviluppare l’impianto complessivo delle istituzioni democratiche, alle quali nei decenni trascorsi hanno contribuito in modo determinante, leale e creativo i cattolici italiani”. Ci vuole, sottolinea il Papa “una nuova considerazione dell’impegno politico” anche da parte dei giovani.. Credenti e non credenti – aggiunge il papa – devono collaborare nella “promozione della società dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignità e mettendo a frutto le proprie capacità”.

 

Il diritto dei diritti è comunque quello alla libertà religiosa, che – sottolinea Papa Francesco – è “più spesso affermata che realizzata”. Ma – aggiunge il Papa – “i gravi oltraggi inflitti a tale diritto primario sono fonte di seria preoccupazione e devono vedere la concorde reazione dei Paesi del mondo nel riaffermare, contro ogni attentato, l’intangibile dignità della persone umana”, perché “nella tutela condivisa di tale bene morale si trova, inoltre, anche una garanzia di crescita e di sviluppo dell’intera comunità”.

 

La libertà religiosa è il centro dell’attività diplomatica della Santa Sede, che vi si riferisce sempre e continuamente in sede internazionale. Non manca di ricordarlo Bertone davanti al corpo diplomatico. Ricorda l’Editto di Costantino, e sottolinea che “ora anche attraverso l’illustre ed attiva presenza dei Rappresentanti diplomatici degli Stati e delle organizzazioni internazionali presso la Sant Sede continuano a diffondersi nel mondo sia un messaggio di rispetto verso il diritto all’espressione pubblica della propria fede, sia l’invito ad accogliere senza pregiudizi il contributo che il cristianesimo offre alla cultura e alla società del nostro tempo”.

 

Un contributo di cui Napolitano è ben consapevole. Ne aveva parlato a lungo con Benedetto XVI nei vari incontri che hanno avuto, tanto che i due si erano legati con un sentimento di amicizia. E infatti, appena arrivato il presidente si informa delle condizioni di salute del Papa emerito con Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia e suo Segretario particolare. E Gaenswein risponde sorridendo che Ratzinger “sta bene”.

 

Nel suo discorso, Napolitano sottolinea che “è tempo di riflessione e di cambiamento, di solidarietà e di giustizia, con l’urgenza che il disagio di vasti strati sociali e in special modo la condizione giovanile fortemente richiedono”. Pala della “necessità di una nuova visione dello sviluppo dell’economia e della società”, chiede piena comprensione per “le nuove realtà emergenti” e per le istanze ancora inascoltate dei popoli di diversi continenti rimasti nel passato ai margini dello sviluppo mondiale”, afferma che il cambiamento “non può non toccare anche comportamenti diffusi, allontanatisi gravemente da valori spirituali e morali che soli possono ispirare la ricerca di soluzioni sostenibili per i nostri problemi, di prospettive più serene e sicure”.

 

Napolitano plaude al sostegno della Chiesa, spiega che il rapporto tra Stato e Chiesa “non è qualcosa di freddamente istituzionale”, e sottolinea che il cardine dello stato di diritto “è il principio della libertà religiosa : invece ancor oggi in troppi luoghi negata e brutalmente calpestata. E consideriamo nostro dovere prenderne le difese ovunque, specie là dove siano colpite la libertà e la vita dei cristiani”.

Al termine dell’incontro, la presentazione delle delegazioni e lo scambio dei doni. Napolitano ha donato al Papa una stampa antica che rappresenta l’ “Arrivo di nostro Signore Pio IX al Palazzo Pontificio del Quirinale” e un volume dell’enciclopedia Treccani sul “Conclave di Papa Francesco” (“un volume di pregio”, commenta il presidente, porgendo al Papa una lettera con la spiegazione del dono). Papa Francesco dona un trittico di medaglie della Sede vacante e medaglie ai membri del seguito

Fonte: Libertà religiosa, crisi globale, politica. Papa Francesco riceve Napolitano.

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