Libertà: un deciso “no” al “pensiero unico” | CulturaCattolica.it

Rileggere oggi alcune pagine di Chesterton lascia sbigottiti. Con intuizione acuta e precisa, lo scrittore inglese aveva capito le insidie nascoste nella mentalità moderna, assoggettata a un progresso dimentico dei fondamenti antropologici della natura umana. “La grande marcia della distruzione culturale proseguirà. Tutto verrà negato. Tutto diventerà un credo … Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancor più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Saremo tra coloro che hanno visto eppure hanno creduto”. Ebbene, sembra paradossale, ma oggi ci troviamo a difendere uno di questi fondamenti, di questi dati della natura, come l’essere uomo o donna e, di conseguenza, l’unione familiare. Servono parole semplice per affermare concetti che sono alla base della convivenza umana e di un’antropologia rispettosa del dato naturale. Parole che ci trovano disarmati: ma dobbiamo davvero difendere l’evidenza? Dobbiamo davvero dimostrare, come diceva Chesterton, che le foglie in estate sono verdi? “Occorre, ha detto Papa Francesco, ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva”. Questa affermazione sta diventando trasgressiva, persino punibile per legge se verrà approvato dal Parlamento il DDL Scalfarotto. “Voglio la mamma”, titolo di un libro di M. Adinolfi in difesa della maternità e paternità, si prospetta come il futuro grido di rivendicazione di una libertà elementare, primaria, in contrasto con l’imposizione di un pensiero anaffettivo (come si può pensare di chiamare la madre “genitore 1 o 2” (?!) senza avvertire uno stridore intimo che ne denunci l’irrazionalità e la pretesa oppressiva?) A ben guardare i cosiddetti “nuovi diritti” appaiono come l’affermazione di una crisi, di una debolezza e di un disagio esistenziale piuttosto che una conquista di civiltà come si vuole fare credere. Ancora importante e deciso l’intervento del Papa a proposito della ricaduta sui giovani delle teorie che si vogliono imporre: “E a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del “pensiero unico”. L’idolatria del pensiero unico in nome della modernità e di una strana apertura sta cercando di imporsi con prepotenza. Occorre prendere coscienza del nostro vero bisogno e resistere, opponendo semplicemente il desiderio umano, l’aspirazione all’infinito che ci costituisce. Poniamo, dunque, la famiglia sotto la protezione di San Giovanni Paolo II che, come ha detto Papa Francesco nel giorno della canonizzazione, desiderava essere ricordato come il Papa della famiglia. “Vigilare e pregare”. Per la libertà dei cuori e delle coscienze. Per la libertà d tutti.

Fonte: Libertà: un deciso “no” al “pensiero unico”.

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