Libia: 100 cristiani copti arrestati, torturati da salafiti

marzo 1, 2013 Leone Grotti

I cristiani egiziani sono stati arrestati questa settimana dopo l’attacco dei salafiti a una chiesa di Bengasi. Vescovo copto: «Erano in Libia a lavorare, non a fare proselitismo»

Cento cristiani egiziani copti (nelle foto qui a lato, pubblicate su Facebook) sono stati arresati in Libia da un gruppo di estremisti musulmani salafiti, che dopo avere attaccato una chiesa a Bengasi, li hanno prelevati con l’accusa di proselitismo. Il fatto è avvenuto questa settimana, secondo quanto riportato dal giornale egiziano Ahram Online, che cita fonti cristiane copte: «La Chiesa copta ha inviato una richiesta ufficiale al Ministro egiziano degli Esteri che ci ha riferito di avere aperto ufficialmente un negoziato con la Libia per risolvere il problema e far rilasciare i cristiani».

TORTURATI IN PRIGIONE. La notizia è stata confermata ieri dal vescovo copto Pachomios, arcivescovo di Beheira, Matrouh e Libia: «Sto seguendo la crisi con le autorità ecclesiastiche del Cairo e il ministro degli Esteri egiziano. Questo incidente è grave, i cittadini egiziani sono stati arrestati sulla base del semplice sospetto di fare proselitismo. Intanto, però, vengono torturati in prigione».

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