Libia: siamo un paese 100% musulmano

Reuters e Associate Press riportano l’arresto di alcuni lavoratori stranieri, sospettati di distribuire libri cristiani e di fare proselitismo. Un ufficiale libico afferma: “Noi siamo al 100% musulmani”. C’è preoccupazione per l’involuzione di questo paese in materia di libertà religiose.

“Chi pensa più alla Libia?”, verrebbe da chiedersi. Eppure questo paese dalla caduta di Gheddafi sta vivendo un difficilissimo dopoguerra, tra le macerie, l’illegalità, le troppe armi in circolazione e gli ostacoli a riavviare l’economia. Sempre più la Libia si sta ricostruendo sulla legge islamica, tanto che, solo per fare un esempio, la Corte Suprema ha tolto il divieto alla poligamia.

 

La Reuters e l’Associate Press riportano l’arresto di alcuni lavoratori stranieri. L’accusa? Sospettati di distribuire libri cristiani e di fare proselitismo. Un ufficiale libico senza esitazioni ha rilasciato questa dichiarazione: “Il proselitismo è proibito in Libia. Noi siamo al 100% musulmani in questo paese e questo tipo di azioni minano la sicurezza nazionale”. Vi è estrema preoccupazione per questi casi di arresti e di totale opposizione al cristianesimo, poiché rivelano il volto radicale-estremista di un islam che non farà il bene della Libia e dei libici e, soprattutto, dei nostri fratelli che vivono o lavorano in quel paese.

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