L’ISLAM CAMBIA MARCIA E PUNTA SULL’EUROPA

Nel silenzio generale, complici i “salotti buoni” mediatici e politici, il piano è molto chiaro…

di Mauro Faverzani

Lo rivela un’intervista fatta dal Corriere all’avvocato Abdelfattah Mourou, uno dei fondatori del partito Ennahdha. Partito, accusato di voler “islamizzare” casa propria ovvero la Tunisia. E questo sarebbe il “volto buono” dei musulmani…

Per il “Corriere della Sera” l’avvocato Abdelfattah Mourou, uno dei fondatori del partito Ennahdha al potere in Tunisia, rappresenta il volto dell’islam moderato, uno dei paladini della cosiddetta “primavera araba”, il fautore quindi di “una linea progressista e innovativa”. L’intervista che il quotidiano milanese gli ha dedicato è tutta tesa ad evidenziare presunte aperture verso l’Occidente: “Dobbiamo vivere insieme ai fratelli italiani, tendere la mano e partecipare alla vita della città”. In realtà, letta senza le lenti deformanti del “politicamente corretto”, rappresenta una lucida strategia di conquista culturale del Vecchio Continente, in sintonia perfetta con altri autorevoli pronunciamenti, già espressi in passato ed in più occasioni da altri autorevoli esponenti musulmani.

Innanzi tutto, chiariamo subito chi sia davvero Ennahdha: contestatissimo anche in patria, questo partito ha qui presentato un progetto di legge “anti-blasfemia”, formalmente volto a “garantire la libertà d’espressione” di tutti, di fatto mirante invece ad “islamizzare totalmente la società prima, lo Stato poi”, come ha ben chiarito una fonte certamente non di parte quale il settimanale “Jeune Afrique”, principale testata africana in lingua francese, nell’edizione on line dello scorso 2 agosto. Secondo tale periodico, rispetto ai gruppi più oltranzisti, Ennahdha avrebbe mutato “solo il metodo”, scegliendo quello del consenso e del riformismo, senza strafare però, per non scontrarsi con i propri “falchi” interni. Il progetto di legge prevede il carcere da 2 a 4 anni (mica noccioline…) per tutto quanto venga configurato quale ingiuria, profanazione, derisione o raffigurazione di Allah e Maometto. Tradotto: a quel punto, qualsiasi pretesto potrebbe esser buono, nel caso passasse tale proposta, per sbattere un cattolico in galera. Altro che Islam “moderato”…

viaLA SETTIMANA POLITICA – a cura di Mauro Faverzani e Paolo Deotto. Lunedì 20 agosto 2012.

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