L’Osservatore Romano, La grandezza è nelle differenze

Aperto a Baghdad il sinodo della Chiesa caldea cattolica

Baghdad, 6.

È un’agenda assai  impegnativa quella attorno alla quale da ieri, mercoledì, e fino al 12 giugno, sono  riuniti nella capitale irachena i vescovi della Chiesa caldea cattolica, convocati dal Patriarca Louis Raphaël i Sako per la celebrazione del   sinodo. Un’assise ecclesiale  che il Patriarca di Babilonia dei Caldei, eletto lo scorso 31 gennaio, ha fermamente inteso convocare proprio a  Baghdad, soprattutto   per dare un chiaro segno di incoraggiamento alla comunità cattolica locale, pesantemente segnata  da anni di  continue sofferenze. Quello della riorganizzazione delle sedi episcopali caldee rimaste vacanti in Iraq, in Medio Oriente e nei Paesi occidentali si presenta come uno dei principali argomenti sul tappeto. Infatti, sin dal  dai primi momenti del suo patriarcato  Sako aveva detto  che per una «maggiore efficienza organizzativa si potrebbe pensare, a esempio, all’unificazione di piccole diocesi che potrebbero in questo modo contare su maggiori risorse, materiali ed umane». Allo stesso tempo, nelle intenzioni del Patriarca vi è  anche quella di provvedere alle crescenti necessità pastorali dei fedeli in Europa, dove i cattolici caldei sono ormai diverse decine di migliaia. Ovviamente, il sinodo è chiamato a occuparsi a 360 gradi dei tanti bisogni della comunità caldea. A cominciare dalla formazione dei sacerdoti e  dell’aggiornamento e dell’armonizzazione dei riti liturgici celebrati in maniera non uniforme nelle varie diocesi. Tra i temi caldi affrontati dal sinodo anche quello delle conseguenze di un risorgente nazionalismo caldeo  il cui pericolo è stato denunciato solo pochi giorni dal Patriarca Sako in una lettera pastorale indirizzata al suo clero proprio in vista della celebrazione del sinodo.

Fonte: L’Osservatore Romano, La grandezza è nelle differenze.

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