L’ultima legge di un parlamento infame

di Mario Adinolfi

Almeno si può dire: finalmente è finita, altri danni dopo questo non ne potranno più gare. Il sipario cala nel peggiore dei modi, solo 72 senatori si sono opposti alla pessima legge sull’eutanasia all’italiana, i deputati erano stati ancora di meno, 37. Sempre meglio che sul divorzio breve, dove i senatori a opporsi sono stati 11. Si tratta di una pagina nera del Parlamento, l’ennesima di questa legislatura che ha lasciati irrisolti i nodi della vita faticosa degli italiani, per concentrarsi su normative ideologiche figlie di una cultura anticattolica che avanza per trucchi linguistici: parlano di ‘fine vita’ ma non si chiama fine vita, si chiama morte e chi ha approvato questa legge ha fatto crescere la triste cultura della morte che dall’aborto all’uccisione dei sofferenti attanaglia questo paese.

Li chiamano ‘diritti civili’, ma sono solo scopiazzature di normative barbare, che saranno rifiutate dagli italiani. Puoi pure approvare tutte le leggi contro la famiglia in Italia, dal divorzio breve alla legge Cirinnà, ma l’Italia resta un paese con 29 milioni di cittadini sposati e appena duemila unioni gay. Ma la politica ha voluto discutere solo di quest’ultime, riconoscere diritti e denari solo a queste ultime, così si consegna alla prossima sconfitta elettorale. Gli italiani sanno che firmando le Disposizioni anticipate di trattamento firmerebbero la loro condanna a morte e vedrete che le Dat non le firmeranno. Sarà l’ennesima legge varata per una piccola rumorosa lobby, non per il Popolo, purtroppo con la collaborazione di centinaia di parlamentari eletti nel 2013 con il centrodestra.

Per questo il Popolo della Famiglia alle prossime elezioni politiche si presenta in posizione autonoma, perché delle ambiguità sui valori di Berlusconi, dei suoi eletti e dei suoi alleati non ne possiamo più. Dopo i due family day del 2015 e 2016, il Popolo della Famiglia si riunirà in assemblea nazionale il 30 dicembre al Centro congressi Cavour di Roma per annunciare ufficialmente la sua sfida: dopo un’intera legislatura fatta di tradimenti e umiliazioni, il popolo di piazza San Giovanni e del Circo Massimo, il popolo dei cattolici italiani e delle persone di buona volontà, il Popolo della Famiglia chiede di veder rappresentati i valori calpestati da leggi come quella sul biotestamento e lo farà chiedendo agli italiani consenso alle elezioni politiche sulla base di un programma alternativo che parta dalla vita e della famiglia.

Deve essere chiaro a tutti che le normative pessime che sono state approvate in questa legislatura potevano essere bloccate dal semplice gesto di sedicenti cattolici eletti nel centrodestra che per cinque anni hanno sostenuto i governi a guida Pd, in un concentrato di interessi che vorrebbe essere riproposto del tutto analogo anche nella prossima legislatura: Berlusconi già dice infatti “resti Gentiloni”. Se solo un pugno di senatori cattolici eletti nel centrodestra avessero detto no alla lusinga della poltrona, non avremmo la legge Cirinnà e oggi non avremmo la legge sul biotestamento. Bastava che minacciassero (e neanche attuassero la minaccia) della crisi di governo. L’ambizione del Popolo della Famiglia è sostituire quei parlamentari pavidi, essere una presenza di garanzia nelle istituzioni affinché i principi non negoziabili non vengano ulteriormente calpestati. Vogliamo essere coloro che squassano lo status quo che tutti puntano a mantenere (anche i pentastellati, che non vogliono vincere, vogliono solo giocare a essere opposizione, sui valori la pensano come il Pd), vogliamo essere elemento determinante per la formazione di una prossima maggioranza di governo e vogliamo da quella posizione determinare uno stravolgimento dell’agenda politica del paese, mettendo al primo posto la vita e la famiglia.

Mai più una legislatura così.

Mai più una legislatura così.

Mai più una legislatura così.

Basta traditori, patti non mantenuti, apostati, cattolici tiepidi e cattolici laidi. Ora si apre un tempo nuovo, perché se non si aprirà caleranno le tenebre. Ai cattolici e alle persone di buona volontà giunga il nostro appello affinché non si ripetano gli errori del passato e attraverso il Popolo della Famiglia si costituisca una vera rappresentanza autonoma di questi valori in politica, lontani dai leghisti ambigui che con Zaia sostengono la legge sul fine vita e con Maroni si preparano a barattare legge sull’omofobia per quella sull’autonomia, lontani da Meloni e Salvini che vogliono la schiavitù della prostituzione legalizzata per far contento il trans turco e filoleghista Efe Bal, lontani dal Berlusconi pascalizzato che ormai rappresenta quanto di più evidente ci sia nell’abiura valoriale compiuta dal campo del centrodestra. Di centrosinistra e M5S inutile anche solo parlare.

L’unico voto utile il 4 marzo 2018 è quello al Popolo della Famiglia, lo sanno in coscienza tutti coloro che hanno partecipato a questi anni di battaglie, che sono stati anni di sconfitte perché abbiamo scelto l’interlocuzione con aree politiche di eletti nel centrodestra che avevano il tradimento nel dna. Ora il tempo della sconfitta è terminato, è tempo di celebrare un traguardo e di lottare per ottenerlo: il Popolo della Famiglia è in campo e spera di poter contare davvero sul sostegno di tutti”.

15/12/2017

Sorgente: L’ultima legge di un parlamento infame

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