di Saviona Mane ( Hàaretz, 15 giugno 2012)
Per quasi un decennio Magdi Cristiano Allam, uomo politico italiano di origine egiziana, si è battuto per Israele dipingendolo come un baluardo in prima linea nella lotta contro ciò che egli chiama una minaccia terroristica islamica alla civiltà occidentale. “Non abbiamo imparato nulla dalla storia”, dice il vincitore del Dan David Prize 2006, riferendosi alla eredità della rivoluzione islamica in Iran. A suo parere, la colpa è decisamente dell’Occidente.
La scorsa settimana Allam ha fatto una rapida visita in Israele per la prima mondiale di “A Davide”, una fantasia vocale composta e diretta da Nili Harpaz, basata su una poesia scritta da Allam nel 2007 per celebrare la nascita del suo terzo figlio, Davide. Ha inoltre partecipato al ricevimento annuale in celebrazione della Festa della Repubblica – festa nazionale d’Italia, il 2 giugno – presso la residenza Ramat Gan dell’Ambasciatore Luigi Mattiolo, alla presenza del Ministro dell’Istruzione Gideon Sa’ar.
Il gentile e riservato Allam sembra più giovane dei suoi 60 anni. E’ nato e cresciuto in Egitto da una famiglia musulmana e arrivato in Italia all’età di 20 anni. Nel corso degli anni è diventato un giornalista e un autore impegnato nelle questioni del Medio Oriente. Durante l’ultimo decennio è stata una delle voci più forti in Europa a sostegno di Israele e nella condanna del terrorismo islamico. Per questo motivo Hamas ha emesso una condanna a morte nei suoi confronti nel 2002. Dal 2003 è circondato da guardie del corpo 24 ore su 24 e non ha visitato il suo paese natale.
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