Mali, i fondamentalisti islamici e gli interessi di Parigi

«L’intervento militare francese era programmato da tempo. L’avanzata dei fondamentalisti islamici ha solo accelerato i tempi. Parigi non può permettersi di perdere il Mali. Sarebbe politicamente disastroso». Lorenzo Vidino, esperto di islamismo del Politecnico di Zurigo, commenta in questo modo il raid delle forze armate transalpine nel Nord del Mali per contrastare l’offensiva degli islamisti.

Perché la Francia, a più di cinquant’anni dalla fine del colonialismo, mantiene ancora una presenza così forte in Africa?
La Francia non ha mai lasciato l’Africa. Parigi percepisce le sue ex colonie come Stati satelliti e quindi non può permettersi che uno di essi venga spazzato via da un regime di matrice integralista islamica.

Quali interessi Parigi mantiene in Africa?
Mentre con Algeria e Marocco, le due principali ex colonie, il rapporto è più controverso per motivi storici e perché sono Paesi che hanno una loro autonomia economica e culturale, altre nazioni dipendono in tutto e per tutto dalla Francia. Penso a Mali, Niger, Burkina Faso, Ciad, Repubblica centrafricana, Gabon, Camerun, Congo Brazzaville. E la Francia non fa niente per liberarsi dai vincoli con queste nazioni. I motivi sono diversi. Innanzi tutto perché da molti di questi Stati Parigi si rifornisce di risorse a basso prezzo (pensiamo all’uranio nigerino o al petrolio gabonese e congolese). In secondo luogo perché sono uno sbocco commerciale per l’industria francese. Infine perché molte imprese francesi hanno sede in Africa e lavorano alla costruzione di infrastrutture: strade, dighe, porti, aeroporti, ecc.

I fondamentalisti islamici metterebbero a rischio questa sorta di «protettorato» francese?
Sì, da una ventina d’anni le forze legate al fondamentalismo islamico minacciano gli interessi francesi (e non solo) nel Maghreb. Sono diramazioni più o meno dirette di al Qaeda e con legami fortissimi con altri gruppi fondamentalisti africani. Per Parigi è quindi inconcepibile che il Mali cada in mano a queste formazioni con un passato e un presente di contrapposizione antifrancese e antioccidentale.
Va anche tenuto presente che in Francia esiste un network legato al fondamentalismo islamico che potrebbe trovare un sostegno di carattere economico e militare nel Sahara. E anche questo non è certo tollerabile per Parigi.

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