Maschio e Femmina li creò: e non c’è niente da dire! ~ CampariedeMaistre

di Mandimartello

Nei due mesi precedenti alla formazione del governo “Letta”, in cui la politica italiana è stata (ancora) paralizzata dal più bieco partitismo, e dove gli sconfitti sono sempre  italiani, il dimissionario ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Elsa Fornero, non contento dei danni già inflitti all’economia, sembra aver trovato il tempo, prima della sua uscita di scena, di continuare a seminare quella puzza di zolfo che l’uscente governo Monti ha lasciato dovunque dietro di sé.

Infatti da qualche settimana il suddetto ministro ha mandato in onda una serie di spot televisivi liberalizzanti i rapporti omosessuali “protetti”, e contro l’omofobia. Il primo ha visto, non a caso, lo sponsor del bello d’Italia Raoul Bova, il quale ultimamente ha rilasciato diverse interviste in cui ha manifestato il suo pieno appoggio allo sdoganamento dell’omosessualità, rassicurando, inoltre, che è «cattolico, battezzato e sposato in chiesa», quindi ha tutte le carte in regola per parlare da “bello e buono”. Il secondo spot, in onda da qualche settimana, recita “Mancina, alto, gay, lesbica, rosso, intonata. E non c’è niente da dire. Sì alle differenze, no all’omofobia”.
Insomma pare proprio che ci debbano convincere o meglio, imporre, che l’essere omosessuali è del tutto “naturale” tanto da equivalere all’essere intonati e all’essere alto di statura o rosso di capelli ecc… Di fatti il “non c’è niente da dire” con il quale si chiude lo spot, non sembra essere molto “liberale” né sembra lasciare spazio ad un’opinione differente, ma semplicemente afferma “le cose stanno così che vi piaccia o meno”.
A questo punto è necessaria un’analisi socio-politica a freddo delle ultimissime vicissitudini. Oltre oceano nel suo discorso d’insediamento al suo secondo mandato il presidente Obama si è apertamente schierato con i suoi “fratelli” omosessuali, assicurando che avrebbe ottenuto il diritto al matrimonio ad ogni costo. D’altra parte gli U.S.A. non sono da sempre il paese delle libertà e dei diritti? L’amministrazione Obama ha avanzato una richiesta formale alla Corte Suprema per l’abolizione di una legge federale del 1996, che definisce il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna. Come se una tale definizione fosse appannaggio del capriccio del legislatore che può invertirlo al primo prurito gay-friendly. Ricordiamo che le nozze gay sono già legali in nove dei 50 Stati Uniti.
In Francia, lo scorso 24 aprile, l’infausto governo Hollande è riuscito, con una maggioranza parlamentare striminzita di 331 sì contro 225 no, a far avallare il provvedimento che legalizza il matrimonio fra persone dello stesso sesso ed il via libera alle adozioni di bambini per le stesse. Come è noto, infatti, da nessuna parte in natura due maschi o due femmine possono generare figli. Ma questo argomento non sembra avere più alcuna presa, infatti parlare di naturale o innaturale oggi è del tutto relativo. Se l’acqua bagna o il fuoco brucia è soggettivo, come il concepimento che scaturisce dall’incontro tra uno spermatozoo (maschio) e un ovulo (femmina). Non deve decidere la maggioranza, deve decidere l’intellettuale. È la scuola hegeliana: se la realtà non coincide con la teoria, tanto peggio per la realtà! Questa è diventata una locuzione che secondo il filosofo Dario Antiseri denota il prevalere dell’ideologia rispetto ad un approccio realistico, e in psicopatologia lo psicotico prevalere del pensiero sulla realtà.
Le numerosissime proteste dovunque diffuse in Francia contro il provvedimento Hollande, alle quali si sono uniti indistintamente ebrei, musulmani, cattolici, atei, buddisti e, udite udite, arcigay e movimenti omosessuali, sono rimaste inascoltate ed anzi, represse duramente. Alla faccia della tanto sbandierata égalité francese.
Più a sud, in Austria, per avvezzare fin dalla tenera età i bambini alla “naturalità” dell’omosessualità, gli asili raccontano favole in cui gli innamorati sono due maschi. Alla tradizionale storia d’amore tra il principe azzurro e la principessa rosa, hanno sostituito la favola del principe che avendo incontrato un giorno il fratello di lei, se ne innamora e, abbandonando la noiosa damigella, in un impeto di passione fugge con lui sul cavallo bianco…
Nella città di Genova è successo qualcosa di analogo. Nel 2009 venne organizzato il progetto «Due Regine e due Re» il quale era firmato, ovviamente, dagli organizzatori del Gay Pride. Un invito rivolto a tutti i bambini di Genova, con la benedizione del Comune e della Regione Liguria. «L’obiettivo è educare i bambini all’esistenza di diverse tipologie di famiglie – è la teoria di Alberto Villa, portavoce del Gay Pride. Gli eroi “buoni” della storia organizzano «un piano per lasciare la moglie cattiva». Chissà perché il ruolo della cattiva tocca a una moglie? Forse per alimentare l’odio e la divisione già dilaganti tra uomini e donne? La morale della favola è che se la moglie impazzisce basta lasciarla, che la magia buona serve per liberarsi di lei, e che deve trionfare l’amore saffico o omosessuale, perché tutto il resto è noia, con tanto di castello in cui rinchiudere chi la pensa diversamente.
Un’opera luciferina che ha in odio l’amore e l’unione tra l’uomo e la donna, perché da tale unione è sgorgato il Salvatore del genere umano e la sconfitta di Satana, il Diavolo, letteralmente il “Divisore”. Un’unione santa e sacra che le parole del sacramento nuziale ci ricordano vividamente “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito”. L’esatto contrario di ciò che sta avvenendo dovunque intorno a noi con l’inasprimento dei rapporti uomo-donna. Un bombardamento culturale, quindi, massiccio e ad ampio spettro volto ad indirizzare le coscienze e le sensibilità delle generazioni del futuro. A tale scopo sembra sia stato assegnato alla Bonino, riesumata dall’oltretomba, un posto strategico nel nuovo governo “Letta”, il Ministero degli Esteri, deputato principalmente all’attuazione dei programmi e degli “standard europei”, notoriamente pro-aborto, pro-eutanasia, pro matrimoni-gay e chi più ne ha più ne metta…
Non stanchiamoci, dunque, di affermare la verità inscritta nella natura e nel cuore dell’uomo dallo stesso nostro Creatore, fiduciosi che “Chi dice la verità non può essere sconfitto, chiunque sia l’interlocutore (Tommaso d’Aquino)”, e la verità è che Maschio e Femmina li creò, e non c’è niente da dire.

Fonte: Maschio e Femmina li creò: e non c’è niente da dire! ~ CampariedeMaistre.

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