MATRIMONI GAY/ Attenti a quella “lobby” che vuole più libertà per i gay, meno per gli altri

Luca Volontè

pochi ore dal voto, l’onorevole Lunacek ha inviato una lettera a tutti i parlamentari europei, tentando di confutare punto per punto la petizione di CitizenGO.org, che ha già raccolto più di 180mila firme in Europa. In realtà, il suo appello non fa che confermare le preoccupazioni: il rapporto Lunacek promuove la discriminazione per gli oppositori delle lobby gay e promuove per tutti gli Stati membri i cosiddetti “diritti delle persone LGBT” (“matrimonio”, adozione, fecondazione eterologa, maternità surrogata). Le firme raccolte da CitizenGO stanno contribuendo a mobilitare una forte opposizione contro il rapporto, così come la mobilitazione personale di moltissimi cittadini che stanno proponendo ai propri parlamentari il voto contrario alla risoluzione. Ormai a pochi mesi dalla prossima tornata elettorale, molti parlamentari europei stanno prendendo seriamente in considerazione la “bocciatura” di questa ennesima follia proposta al parlamento.

Non appena subita la disfatta del Rapporto Estrela, nei giorni delle festività natalizie, i parlamentari europei di sinistra hanno cominciato subito a lavorare sulla loro iniziativa, il “Rapporto Lunacek”, una copia aggravata del “bocciato” Estrela. Il parlamento europeo non ha nulla di meglio da fare per recuperare la propria credibilità che distruggere la natura umana e la famiglia, violentando psicologicamente i bambini?

Oggi, 3 febbraio, il Parlamento europeo sarà chiamato a votare sul cosiddetto Rapporto Lunacek, ufficialmente conosciuto come “la roadmap europea contro l’omofobia e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere” (2013/2183).

Adottato dalla Commissione parlamentare europea per i diritti civili (LIBE), il Rapporto Lunacek rappresenta un sorprendente e spudorato tentativo degli attivisti LGBT per stravolgere il senso di ciò che si intende per diritti umani fondamentali. Tuttavia, l’opinione della Commissione LIBE, oltre a non avere nessun fondamento nei diritti umani, non riflette affatto l’opinione dei membri del Parlamento. Il voto contrario al Rapporto Estrela e la conseguente approvazione di una risoluzione che riconosceva la competenza nazionale su questi argomenti, avrebbe dovuto impedire una votazione fotocopia. Eppure, il Presidente Schultz ha preferito seguire i propri desideri elettoralistici che il buon senso.

ll Rapporto Lunacek impone i “Principi Yogyakarta” come ordinamento giuridico dell’Unione Europea. Nei principi Yogyakarta, inventati di sana pianta da personaggi poco credibili, gli attivisti LGBT affermano falsamente che “i diritti speciali per i gay sono compresi nei diritti umani universali” e che tutti i 120 diritti speciali per la comunità gay devono essere imposti a tutti, al fine di soddisfare a livello internazionale i requisiti di diritti umani riconosciuti. Il Rapporto Lunacek impone una radicale reinterpretazione e manipolazione dei diritti umani. Ma vediamo concretamente.

Il relatore è Ulrike Lunacek, attivista LGBT e femminista, membro del Parlamento europeo (e del partito dei Verdi austriaco), e vicepresidente dell’intergruppo per i Diritti LGBT. Nel 2013 la Lunacek propose insieme ad altri un emendamento che tentava di legittimare la pedofilia invocando la necessità di una “educazione sessuale interattiva e libera da taboo” per i bambini.

Ma qual è il fine della Roadmap dell’Unione Europea? Le finalità create per supportare l’esistenza della UE Roadmap traggono pesantemente in inganno. L’attuale UE Roadmap esiste solamente per proteggere i diritti delle persone con disabilità. Ma la lobby LGBT sta tentando di pervertire l’intento originale della Roadmap non usandola per stabilire trattamenti equi, ma piuttosto per conferire privilegi speciali. È sconcertante vedere come la lobby LGBT stia velocizzando la propria agenda a spese delle persone con disabilità.

Qual è il contenuto della risoluzione della Roadmap? L’intento di questa risoluzione è “la queering (omosessualizzazione) istituzionale dei diritti umani”. Se verrà adottata, le istituzioni dell’UE e gli stati membri dovranno impegnarsi in una conversione totale all’omosessualismo. Il Rapporto Lunacek include un meccanismo di veto al livello europeo che favorisce le comunità LGBT in questo senso: non potranno esserci future legislazioni europee che contraddicano gli interessi degli attivisti gay e lesbiche. Si può quindi abusare politicamente della Roadmap per obbligare gli Stati Membri ad approvare il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso. Coppie formate da persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Membri avranno accesso all’adozione, alla fecondazione in vitro e alla maternità surrogata. La Roadmap dell’UE garantirà libertà di associazione e espressione agli attivisti gay e combatterà l’incitamento alla discriminazione e ai crimini d’odio per azzittire le critiche all’omosessualismo e all’attivismo LGBT. Facendo questo il Parlamento europeo vuole far applicare all’UE e agli Stati Membri un doppio standard: libertà di espressione illimitata per la comunità gay, ma libertà d’espressione ristretta per possibili critici. Nessuna proposta è stata fatta per proteggere i diritti dei genitori ad educare i loro figli e per proteggere i bambini dalla propaganda omosessualista, o il diritto all’obiezione di coscienza.

Il Rapporto Lunacek manifesta quindi il suo vero intento, cioè quello di pressare gli Stati Membri affinché provvedano a fornire il riconoscimento giuridico ai “matrimoni” tra persone dello stesso sesso. Tutto ciò è fatto in una modalità insidiosa e occulta, ad esempio richiedendo il riconoscimento automatico e rendendo effettivi tutti i documenti di status civili. In pratica, questo significherà che gli Stati Membri in cui i “matrimoni” tra persone dello stesso sesso non sono riconosciuti dalla legge dello Stato saranno obbligati dalla legge dell’UE a riconoscere il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso già approvato in altri Stati Membri.

ll Rapporto Lunacek inoltre sollecita l’UE a esercitare influenza politica sull’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) affinché l’omosessualità sia rimossa dalla lista dei disordini mentali e comportamentali. Questo rappresenta un sorprendente tentativo di interferenza sulla libertà della scienza e della ricerca scientifica da parte di istituzioni politiche.

Crimini d’odio sono commessi dagli stessi attivisti gay: in tutta l’UE esiste un ben documentato aumento dei “crimini d’odio” commessi da sedicenti “attivisti dei diritti omosessuali” contro i loro oppositori. L’adozione di una specifica “Roadmap” per isolarli come un gruppo minoritario che necessita di speciali privilegi non riflette la realtà.

Un ultima parola, un invito: ogni volta che un lettore firmerà la petizione di CitizenGO sul rapporto Lunacek, verrà inviata una e-mail ad alcune figure chiave del Parlamento europeo (Joseph Daul, Nigel Farage, Francesco Enrico Speroni, Martin Callanan, Manfred Weber, Jozsef Szajer e Ashley Fox), con la richiesta di votare contro questo documento nella seduta del 3 febbraio. Oggi si è ancora in tempo… domani chissà?!

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