Matrimoni gay: l’Europa abolisce la differenza sessuale | Tempi.it

marzo 4, 2013 Assuntina Morresi

L’idea di fondo della Cedu è chiara: una volta riconosciuta legittimità alle convivenze omosessuali, il passo verso la piena equiparazione a quelle etero è breve. Figli compresi.

Il pensiero unico dell’in-differenza sessuale conquista ogni giorno nuove posizioni nel cuore dell’Europa, dalle fiction televisive fino alle favole per bambini, e sta invadendo le istituzioni più significative del vecchio continente, mutandone irreversibilmente i connotati. Dopo il parlamento britannico e quello francese, impegnati nell’approvazione della legge che ammette al matrimonio anche coppie di persone dello stesso sesso, la settimana scorsa è stata la volta di due sentenze definitive emesse da importanti tribunali: la Corte dei Diritti umani a Strasburgo (Cedu) e la Corte costituzionale tedesca. Al di là delle specificità dei casi esaminati, entrambe le corti hanno stabilito sostanzialmente che qualora una legge nazionale legittimi le convivenze omosessuali, per queste devono valere le stesse regole previste per le coppie eterosessuali, anche in merito all’adottabilità di bambini.

FIGLI, “BENI” COME GLI ALTRI. Non è obbligatorio per i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione europea sui Diritti umani ammettere le coppie omosessuali al matrimonio, così come non è obbligatorio consentire l’adozione di bambini alle coppie conviventi: questo ripete la Cedu e questo significa che la sua sentenza non tocca l’Italia, dove il matrimonio omosessuale è contrario alla Costituzione e l’adozione è accessibile solo a coppie sposate di accertata stabilità. Ma l’idea di fondo della Corte di Strasburgo – che per una coincidenza fortuita ma significativa è stata emessa lo stesso giorno di quella, analoga, della Consulta tedesca – è chiara: una volta riconosciuta una qualche legittimità alle convivenze omosessuali, il passo verso la piena equiparazione a quelle eterosessuali è breve. E i figli sono inclusi, al pari di qualsiasi altro “bene” che si condivide. Anzi, a maggior ragione: perché è proprio tramite i figli che si rendono equivalenti una coppia omo e una eterosessuale, fingendo cioè per legge che un bambino possa avere un padre e una madre o anche due padri o due madri, e nascondendo, sempre grazie alla legge, l’esistenza di un genitore, ridotto a un “contributo biologico” estraneo.

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