«Nutrono i poveri senza permesso» l’accusa alla loro mensa. La Chiesa povera coi poveri è di moda solo in tv? Scrivici che cosa ne pensi.
«Quanto mi piacerebbe una Chiesa povera coi poveri». È una delle prime parole di Papa Francesco che più ci sono rimaste nel cuore. Sui poveri, però, c’è anche il rischio di fare molta poesia più che gesti concreti. E a ricordarcelo è arrivata ieri una storia rilanciata dal Miami Herald, il quotidiano della città della Florida famosa per le sue spiagge.
Anche a Miami le Missionarie della Carità, le suore dell’ordine religioso fondato dalla beata Teresa di Calcutta, da molti anni ormai hanno aperto una mensa per i poveri. Ma qualche mattina fa sul palo della luce davanti alla loro porta hanno trovato un’ingiunzione di un ispettore della municipalità di Miami: notifica che la loro attività è irregolare, perché non ha mai ottenuto un regolare permesso. Esercitare «un’attività commerciale senza licenze – si legge nel testo – è illegale per le leggi dello Stato e i regolamenti cittadini ed è punibile con l’arresto e/o con la chiusura dell’attività».
«Che tipo di violazione stiamo compiendo? – ha chiesto la superiora suor Lima Marie al Miami Herald -. Prendersi cura degli homeless e nutrirli è un’attività commerciale?». Il giornale spiega anche un retroscena interessante rispetto alla vicenda: la mensa che sfama ogni giorno 300 homeless si trova nella zona di due importanti complessi dell’Università di Miami che la municipalità sta promuovendo come un polo mondiale delle biotecnologie. Un fiore all’occhiello all’interno del quale, evidentemente, i poveri che bussano alla porta delle suore di Madre Teresa danno fastidio.
Proprio questo aspetto riporta la vicenda di Miami molto più vicina a noi di quanto sembri. Di qui la nostra domanda: che cosa pensate di questa storia? E quanto siamo davvero disposti ad accettare la presenza dei poveri anche nelle nostre città?
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