Minoranze indù e cristiane perseguitate in Pakistan; senza garanzie in India

di Nirmala Carvalho

Le famiglie indù che fuggono dal Pakistan temono per le loro figlie rapite, convertite e sposate a forza a musulmani. Le minoranze cristiane subiscono le stesse violenze. In India non vi è una legge per i rifugiati e gli indù fuggiti attendono da decenni la cittadinanza indiana. Il partito nazionalista indù chiede protezione solo per gli indù. “I cristiani doppiamente discriminati”. È urgente una politica verso le minoranze in tutta l’Asia del sud.

New Delhi (AsiaNews) – La notizia della fuga di diverse famiglie indù dal Pakistan, a causa della persecuzione religiosa, sta scuotendo il mondo politico a Delhi e a Islamabad. Personalità cristiane ricordano che anche i cristiani sono sottoposti  come gli indù alle stesse e chiedono che India e Pakistan operino a garantire dignità e diritti alle minoranze non islamiche.

Il 13 agosto scorso almeno 250 persone – tutti gruppi familiari indù -hanno attraversato a Wagah la frontiera fra Pakistane India, raccontando di aver “attraversato l’inferno” , l’emarginazione e la tortura e di volere trovare rifugio.

Per capire la loro situazione, AsiaNews ha domandato qualche spiegazione a p. James Channan, domenicano, del  Peace Center di Lahore (Pakistan).  “Le comunità indù e quelle cristiane – afferma – subiscono gli stessi problemi da parte dei musulmani, soprattutto gli islamisti radicali. Giovani ragazze indù e cristiane e perfino adolescenti  vengono rapite dai musulmani. La cosa terribile è che quando poi sono ritrovate, gli islamici dicono che esse si sono fatte musulmane e che si sono sposate. In tal modo, i loro parenti  – madri e sorelle – non possono nemmeno toccarle o entrare in contatto con loro. Quello di convertirle è davvero un atto vergognoso”. Lo scorso anno almeno 20 ragazze sono state rapite, convertite e sposate in modo forzato.

“La notizia dell’esodo di 150 famiglie indù verso l’India  – continua – rappresenta un campanello di allarme. Dopo ciò, il presidente Asif Ali Zardari ha varato un comitato per studiare il problema e la situazione dei non musulmani in Pakistan. Anche il governatore della provincia del Sindh ha creato un comitato per produrre una legge in difesa delle minoranze e farlo approvare dall’assemblea. Una legge simile sarà presentata all’Assemblea nazionale. Essa dovrebbe proteggere le minoranze non musulmane dai matrimoni forzati e dalle conversioni all’islam, portando un po’ di sollievo alle povere, depresse, perseguitate minoranze pakistane”.

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