Mons. Zenari: prudenza sulla sorte di padre Dall’Oglio e degli altri rapiti in Siria – Vatican Insider

La drammatica situazione nel paese: “Io tenderei ad escludere, per ora, il peggio”

La Radio Vaticana ha parlato con il Nunzio apostolico in Siria, mons. Mario Zenari, sulla delicata situazione dei religiosi e giornalisti rapiti nel mezzo della caotica e sanguinosa situazione che vive il paese. La violenzia continua, con dodici civili uccisi in un bombardamento compiuto ieri dalle forze ribelli nella provincia di Hama. Intanto attivisti siriani e membri dell’opposizione hanno elaborato una “road map” per una riconciliazione politica, che sarà presentata domani al capo del Consiglio nazionale.

Secondo il Nunzio vaticano, la situazione è drammatica e va peggiorando, «se pensiamo a tutti gli sfollati, più di 4 milioni, che hanno dovuto abbandonare le proprie case distrutte o semi distrutte, i propri villaggi rasi al suolo, e a più di un milione e mezzo di rifugiati nei Paesi vicini», ed è per questo motivo che la «comunità internazionale deve raddoppiare i propri sforzi per arrivare urgentemente ad una soluzione politica di questa crisi».

Poi ce anche l’aumento dei rapimenti di cittadini siriani e stranieri, laici e religiosi, attivisti e giornalisti, «e non si sa quale strategia ci sia dietro». Ad esempio, ha spiegato mons. Zenari alla Radio Vaticana, «per quanto riguarda i due vescovi, a quattro mesi circa dal loro sequestro non si ha nessun contatto ed è lo stesso per quanto riguarda padre Dall’Oglio: dopo due settimane ormai si è in apprensione, perché manca ogni contatto». Poi, riguardo al gesuita romano che ha fondato la comunità di Mar Musa e scomparso da due settimane, padre Paolo Dall’Oglio, il Nunzio apostolico in Siria ha ribadito che «in quella zona era stimato, ma è comunque una zona molto, molto calda in tutti i sensi. Vi operano vari gruppi di diversa tendenza: dai più estremisti ai più moderati, alle volte in disaccordo tra loro. Quindi non si sa in che mani possa essere ora padre Dall’Oglio. Io tenderei, però, ad escludere, per ora, visto che non c’è niente di concreto, il peggio. Non riesco a immaginare a chi servirebbe una fine tragica di questo rapimento». E alla fine, il consiglio di mons. Zenari: «prudenza», perché con queste notizie, come la presunta morte di Dall’Oglio, bisogna «andare con i piedi di piombo, anche perché è difficile verificarle. Quindi, direi, molta, molta prudenza».

Intanto, un gruppo di cittadini di Aleppo ha inscenato oggi una manifestazione in una parte della città sotto il controllo dei ribelli siriani per chiedere la liberazione di diversi attivisti tenuti prigionieri dagli insorti jihadisti, tra i quali il padre gesuita Paolo Dall’Oglio. Lo riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che ha diffuso anche un video sul raduno.

Nelle immagini si vedono una ventina di manifestanti – tutti uomini, giovani e di mezza età, tranne una donna – innalzare cartelli in cui si chiede il rilascio dei prigionieri e una bandiera dell’opposizione. L’Ondus precisa che la manifestazione si è svolta nel quartiere di Qadi Askar, davanti alla base dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, l’organizzazione legata ad al Qaida che ha il controllo di buona parte dei territori del nord caduti nelle mani dei ribelli.

Secondo attivisti che hanno accompagnato in Siria Padre Dall’Oglio, il gesuita è scomparso dopo avere lasciato la città di Raqqa, sempre nel nord, per raggiungere una località sconosciuta dove avrebbe dovuto incontrare il capo dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, per negoziare il rilascio di altri attivisti presi in ostaggio. Una manifestazione per il rilascio dei prigionieri, tra cui il religioso italiano, si era svolta ieri nella stessa Raqqa.

Fonte: Mons. Zenari: prudenza sulla sorte di padre Dall’Oglio e degli altri rapiti in Siria – Vatican Insider.

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