Monsieur Lazhar: parlare della morte ai bambini | Tempi.it

La prima volta che ho visto Monsieur Lazhar è stato settimana scorsa in aereo tornando dalla Nigeria, dove avevo fatto il reportage sulle violenze contro i cristiani. Era la versione originale recitata in francese, con sottotitoli in inglese. Alla fine ho pianto a tutta forza, riparato dal ronzìo dell’aereo, dalle luci spente per il volo notturno, dall’assenza di vicini di poltroncina. Perché anch’io, come nella finzione cinematografica del signor Lazhar e dei ragazzini della scuola di Montreal, ero reduce dall’incontro con una morte ingiusta e assurda. Per i protagonisti della pellicola si tratta rispettivamente dell’assassinio di moglie e figlie in un rogo terroristico ad Algeri e del suicidio della maestra che si è impiccata in classe, per me si trattava delle mamme e dei bambini berom massacrati nottetempo dai nomadi fulani: i superstiti degli attacchi mi avevano mostrato le foto sconvolgenti che avevano preso dentro alle case assalite prima di ricomporre le salme e di inumarle in una fossa comune dopo un necessariamente frettoloso funerale. Ho raccontato questa e altre storie su Tempi che sarà in edicola giovedì.

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