Mosul, il Papa telefona al patriarca | Mondo | www.avvenire.it

Nel pomeriggio di domenica 20 luglio Papa Francesco ha chiamato al telefono il patriarca di Antiochia dei siro cattolici Ignatius Youssef III Younan per “rassicurarlo che segue da vicino e con preoccupazione il dramma dei cristiani cacciati e minacciati nella città irachena di Mosul”. Lo riferisce il Sir citando il patriarcato siro cattolico, secondo il quale “la conversazione è durata 9 minuti”.

Le stesse fonti fanno sapere che “il patriarca Younan ha ringraziato il Papa e chiesto di intensificare gli sforzi con i potenti del mondo mettendoli davanti al fatto che nella provincia di Ninive si sta consumando una pulizia di massa basata sulla religione”. “Che vergogna per il silenzio del cosiddetto mondo civilizzato”, avrebbe detto il Papa che “ha dato la sua benedizione apostolica a tutto il popolo cristiano di Oriente, assicurando che sarà sempre presente nelle sue preghiere per la pace e la sicurezza”. Nei giorni scorsi il patriarca aveva denunciato l’incendio del palazzo episcopale dei siro-cattolici di Mosul da parte degli estremisti islamici dell’Isis.

Secondo fonti curde, 25 famiglie cristiane hanno accettato di rimanere a Mosul pagando lajiziya, la tassa imposta alle minoranze non musulmane dai miliziani dello Stato islamico (Isis), mentre il resto della comunità ha abbandonato nei giorni scorsi la città. Il leader locale del Partito democratico del Kurdistan (Pdk), Said Mamuzainy, rendendo noto che i jihadisti hanno minacciato di morte anche la popolazione curda se non se ne andrà, ha precisato che nei giorni scorsi sono partite altre 700 famiglie. Le 25 che hanno accettato di pagare lajiziya, ha spiegato, restano “perché hanno affari e interessi che devono seguire”.    Mamuzainy ha aggiunto che i miliziani dell’Isis, che si ispirano a una dottrina fondamentalista sunnita, hanno rapito due sciiti turcomanni.

Fonte: Mosul, il Papa telefona al patriarca | Mondo | www.avvenire.it.

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