NAPOLITANO SI SDEGNA PER UN FILM CONTRO L’ISLAM , MA NON SI SDEGNA PER LE QUOTIDIANE OFFESE AL CRISTIANESIMO

Pontifex.RomaEgregio Giorgio Napolitano , […] ho appreso il suo sdegno per il film anti islamico , ho sentito che lo definiva “film deprecabile” . Ora mi consenta ,il rispetto per le opinioni altrui presuppone anzitutto che tali opinioni siano a loro volta rispettose dei valori più profondi ai quali fanno riferimento tante persone e sulla cui base è stata edificata la nostra società. Non mi pare che L’islam rispetti le opinioni altrui , non mi pare che sia così tollerante , anzi mi risulta che sia io che lei caro Napolitano , per loro siamo gli infedeli , coloro che vanno puniti se non si convertono , le risulta? A parte questo , quello che mi disturba di più è che lei da cattolico abbia alzato la sua voce a favore dell’islam , ma non l’abbia alzata a favore del cristianesimo . Lei è cattolico o mi sbaglio ? Certo che è cattolico , ma è un cattolico sordo e muto , un cattolico che ha tollerato di tutto anche quando si poteva parlare di “vilipendio alla religione” o di reato contro la libertà …

… religiosa , e qui in Italia ne abbiamo viste delle belle negli ultimi anni , ma bisognerebbe fare attenzione a non prendere alla leggera gli insulti a Cristo e ai cristiani, con la scusa della proverbiale mitezza e tolleranza del cristiano.

La Mostra del Cinema di Venezia ha ospitato in concorso “Paradise Faith”, un film nel quale la protagonista, una fanatica cattolica, arriva a masturbarsi con un crocifisso.

Proteste?

Un avvocato ha sporto denuncia per vilipendio alla procura di Venezia e uno sparuto gruppetto di ultrà cattolici ha manifestato al Lido. In compenso, l’austriaco Ulrich Seidl si è portato a casa il premio per la miglior regia. Ai giornalisti il regista ha detto che il suo film «non è blasfemo, però mi piace scioccare». Ecco il trucco. La maggioranza delle opere sono costruite per «stupire i borghesi». Tranelli perfetti con l’alibi dell’arte contemporanea.

I titoli di giornale fanno da volano pubblicitario e, in assenza di una legislazione che delimiti i confini tra arte e pura offesa, non c’è di meglio che suscitare le proteste delle gerarchie e dei cattolici più impulsivi per ottenerne un’indiretta visibilità.

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