Nazismo e islam radicale a confronto: “male supremo” contro “religione di pace”?

di Andrea Tedesco

(Testo del mio intervento all’ONU a Ginevra del 15 marzo 2013 su richiesta di ong di cristiani del Pakistan e musulmani del Kashmir).

Non intendo perorare la causa dei cristiani del Pakistan, o altre minoranze religiose, se è per quello, per due ragioni:

1) Non sarei in grado di aiutarli come meritano.

2) Non ho intenzione di dar voce alla mia opinione personale sul loro dramma.

Invece, intendo cedere la parola ad avvocati dei diritti umani molto più eloquenti ed efficaci del sottoscritto.

Signori e signore, permettetemi di presentarvi nientedimeno che i fatti.

1) Ideologia e visione del Nazismo delineata nel Mein Kampf:

• “…la personificazione del diavolo come simbolo di ogni male assume la forma vivente dell’ebreo”.

• “Credo di agire nel rispetto della volontà del Creatore Onnipotente: difendendomi dall’ebreo, combatto per la causa del Signore”.

2) Attuazione dell’ideologia e visione del Nazismo delineata nel Mein Kampf:

1. 1933: introduzione delle leggi anti-ebraiche in Germania.

2. 9 Novembre, 1938: il pogrom della “Notte dei Cristalli”.

3. 1 Settembre, 1939: invasione della Polonia e scoppio della II Guerra Mondiale.

4. 1942: Auschwitz-Birkenau viene designato impianto di eliminazione fisica di esseri umani.

3) Il bollettino delle vittime:

Sebbene il numero preciso sia impossibile da determinare, circa 60 milioni di persone rimasero uccise nel corso della II Guerra Mondiale, di cui probabilmente 20,946,000 assassinate dai Nazisti.

Fin qui vi suona tutto familiare, vero? Ed ora un analogo insieme di fatti, sebbene meno pubblicizzato:

1) Ideologia e visione dell’islam radicale delineata nel Corano:

• Corano (8:12) – “…Io getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le dita”

• Corano (9:29) – “Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, e che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno dichiarato illecito, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano umiliati”.

2) Attuazione dell’ideologia e visione dell’islam radicale delineata nel Corano:

1.627 AD: Massacro della tribù ebraica di Banu Qurayza a Medina: circa 700-900 uomini e ragazzi massacrati dopo la resa.

2.dal VII-VIII secolo ad oggi: commercio degli schiavi in Africa. Circa 120 milioni di africani periti nel corso dei traffici.

3.1915: genocidio degli armeni. 1,5 milioni di armeni uccisi.

4.1974-1999: genocidio Indonesiano a Timor Est. Omicidio di massa di un numero compreso tra le 100,000 e 200,000 persone.

5.1986: pena di morte per chi si sia macchiato di offendere l’islam introdotta in Pakistan.

6. dal 2003 ad oggi: genocidio del Sudan. Almeno mezzo milione di persone macellate fino ad ora…

7. 10 Marzo, 2013: Cristiani sotto attacco in Lahore, in Pakistan

3) Il bollettino delle vittime:

Africani destinati alla schiavitù: circa 120 milioni di morti. Cristiani: circa 9 milioni martirizzati dall’islam. Altri 50 milioni rimasti uccisi durante le guerre della Jihad. Così, contando un milione di cristiani africani uccisi nel XX secolo, quasi 60 milioni di cristiani.

Indù: circa 80 milioni periti nel corso della Jihad totale contro l’India.

Buddisti: approssimativamente 10 milioni uccisi dalla Jihad in Turchia, Afganistan, lungo la Via della Seta, e in India.

Sommando tutte le cifre, si ottiene una stima approssimativa di almeno 270 milioni di persone uccise dalla Jihad, 270 milioni, signori e signore, un valore quasi 5 volte più alto delle vittime del Nazismo, e in ascesa, dato che le uccisioni sono attualmente in piena attività in Siria, Egitto, Sudan, Nigeria, Pakistan e chi più ne ha più ne metta. Allora, permettetemi di porvi una domanda, signori e signore: perché pensiamo tutti al Nazismo come al “male supremo”, ma consideriamo l’islam radicale “religione di pace”, come il Presidente Obama l’ha descritta? Che tipo di pace abbiamo in mente? La “ pace eterna” di tutte le vittime della violenza islamica?

Penso stiamo già tutti correndo a prendere in considerazione la rassicurante teoria che la violenza islamica non sia altro che una reazione al passato coloniale e all’imperialismo delle potenze occidentali, la vendetta degli oppressi contro gli oppressori. Ma questa teoria è smentita da una serie di fatti:

a. l’incitamento alla violenza contro ebrei e cristiani nel Corano, che precede qualunque invasione occidentale di paesi islamici;

b. la gamma di bersagli più ampia di quella predetta dalla teoria stessa: non solo gli occidentali e i cristiani subiscono attacchi, ma anche gli indigeni di vari gruppi etnici e religiosi, inclusi i musulmani, specialmente i musulmani non-ortodossi;

c. la sequenza cronologica degli eventi storici: la violenza islamica cominciò molto prima della colonizzazione dell’Africa e del Terzo Mondo, molto prima della fondazione dello Stato di Israele, molto prima dell’invasione americana dell’Afganistan;

d. e ultimo, ma non meno importante, la condizione e il trattamento della donna nell’islam: se, per ipotesi, presupponessimo per un momento che la teoria fosse corretta, allora anche la violenza contro le donne islamiche dovrebbe rappresentare una reazione a qualche offesa. Ma che cosa mai pensiamo possano aver fatto di male le donne islamiche per provocare e meritarsi un trattamento così duro e spesso disumano per mano dei propri padri, mariti, fratelli?

Se la tua stessa moglie o figlia, che ti ama e ti compiace in ogni modo possibile, è trattata come una schiava e un potenziale nemico, figuriamoci le altre donne, gli omosessuali, i cristiani, gli ebrei, gli indù, i buddisti, i musulmani moderati, i membri del consiglio dei diritti umani dell’ONU, e così via.

Pertanto, la posta in gioco oggi, di fronte all’islam radicale in ascesa, non sono soltanto i diritti umani e la libertà religiosa dei cristiani del Pakistan, ma i diritti umani e la libertà religiosa di ciascuno di noi, di ogni essere umano su questo pianeta. Cosa possiamo fare? Come arginare l’ondata di marea dell’islam radicale, che minaccia di sommergerci tutti?

Come abbiamo fatto in questa occasione, invece di promuovere la crescita dell’islam radicale appoggiando gli islamici come i Fratelli Musulmani, che vogliono imporre la sharia sul mondo, dovremmo allearci ai musulmani moderati non-ortodossi di buona volontà, come i membri del “United Kashmiri Peoples National Party”, che difendono la libertà di parola e di religione.

Fonte: Nazismo e islam radicale a confronto: “male supremo” contro “religione di pace”?.

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