“Nel mondo occidentale, dove la gente sembra più ricca, vi è una fame più intensa ed una povertà interiore più grande di quella che si riscontra nelle viuzze di Calcutta “ ( Beata Madre Teresa di Calcutta ).

Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjeze Gonxhe Bojaxmiu, oggi Beata, ha affermato che “nel mondo occidentale, dove la gente sembra più ricca, vi è una fame più intensa ed una povertà interiore più grande di quella che si riscontra nelle viuzze di Calcutta” .

 

 

 

Questa frase della Beata è una magnifica descrizione della incomprensibile realtà quotidiana che vige in Italia e che,  oggi 2014, forse, è interpretata a restringere lo spazio operativo e di attesa di giustizia delle Famiglie .

 

 

 

Quanti problemi sociali sono carenti nel n/s Bel Paese, con tentativi di manipolazione dell’informazione e delle coscienze dei cittadini, come quelli fra altri, gravi ed urgenti, che riguardano la psiche, la quale “vive” anzi “convive” con  drammi che  provocano nella gente disperazione, mentre si attribuisce più “ricerca di amorevoli contatti” con gli amici a 4 zampe e lasciare al proprio destino l’umano essere e rimarcare le litigiosità politiche che veramente ci fanno vergognare, soprattutto all’estero !

 

 

 

Non vogliamo “toccare” un argomento di carattere politico, ma quali cittadini, date le circostanze  che da anni la politica ci ha portato alla “perdizione”, occorre una nuova legge elettorale di puro bipolarismo, con solo due “opinione politiche” o Partiti, come vige in  ogni democrazia nel mondo e non per far “tacere” o “soffocare” Partiti, Movimenti, o di  Attenzione Politica, ma togliere i gruppi di potere, le logiche di convenienza, che ostacolano lo sviluppo del n/s Paese, in maniera che il cittadino esprima liberamente nella scheda elettorale il proprio voto ai candidati, ed nel di cambiare la “sinfonia” se è necessario, passando da uno all’altro con nuove  elezioni quando i primi non “rispondono” alle esigenze anche drammatiche della gente .

 

 

 

A buon intenditore poche parole bastano per il bene dell’Itali, soprattutto per quello dei cittadini !

 

 

 

Ma come si fa ad essere così insensibili a prioritarie necessità deludendo sempre più le aspettative della società, perché manca nelle Istituzioni la capacità di ascolto, un “ volontario soffermarsi” molto significativo e poco attento che non ha saputo o voluto “raccogliere” l’esigenza di una priorità per restituire il rispetto del diritto non solo del “malato”, quale persona da beneficiare di quelle norme giuridiche ed economiche che non possono essere dimenticate, ma  di “quei diritti dei deboli”, che come solito dice molto bene il Cardinale  Dionigi Tettamanzi “non sono diritti deboli !

 

 

 

La solidarietà sociale, principio altamente etico che ogni uomo deve sostenere verso i più sfortunati, i più bisognosi ed più diseredati della vita, spesso ri-chiamati da Papa Francesco, è un concetto che deve indurre tutti, specie le Istituzioni, ad essere sostenitori di diritti, di doveri di uguaglianza e pari dignità sociale più volte evidenziati dalla nostra Costituzione e poco osservati .

 

 

 

La “via” sociale dei valori della giustizia, della solidarietà, delle equità, delle pari opportunità, dovrebbero guidare, ancora il cittadino attento ed onesto, in questo mondo di corrotti e di corruttori, e far ritornare in mente anche un’altra vasta categoria di sfortunati come terremotati, i senza casa, gli alluvionati, i disoccupati, i “nuovi poveri”, i disabili fisici, ciechi, sordi, sordomuti, i malati mentali “sfollati” dai manicomi, o “relegati” in casa, ancora tutti  che aspettano risposte adeguate alle loro rispettive situazioni ed ancora oggi “lottano” per ottenere quei diritti legali ed anche quelli di rispetto umani che costituiscono la ragione profonda ed il motore propulsivo per il miglioramento della loro condizione ed il godimento di protezione per la vita e la salute.

 

 

 

La cosa peggiore che compie oggi l’Italia, fra altre impressionanti, resta quello di non dare operatività a quelle priorità che le situazioni ambientali arrecano alle necessità, preferendo rivolgere lo sguardo ad “altro”, lasciando le famiglie di questi  “desaparecidos della nostra civiltà”, prendere atto di un bilancio alquanto deludente .

 

 

 

Il 13 maggio 2014 ricorre il 36° anno dalla emissione della legge 180 e 833, “leggi” che hanno imposto la chiusura dei “manicomi” privi del Regolamento d’Applicazione e di strutture alternative per la “prevenzione, cura ed inserimento sociale dei sofferenti psichici”, mentre l’opinione pubblica attende pazientemente una definizione di questo grave ed urgente disagio sociale (Conclusioni della 12° Commissione Affari Sociali “Indagine conoscitiva sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici” del 16 luglio 1997 ).

 

 

 

Le norme che regolano la 180 e 833 del 1978 vanno rivedute in una proposizione che renda ragione e giustizia, perché ancora oggi questa “problematica” ha compiuto un cammino tra demagogia e conflittualità, mentre il concordato Testo Unificato Burani-Procaccini sulla riforma dell’assistenza psichiatrica è letteralmente e misteriosamente “sparito” dall’agenda parlamentare dall’aprile 2005 ! ) . Perché ! perché ! perché !

 

 

 

Quasi ogni giorno innanzi a lucide drammatiche follie, si riconfermano, oggi 2014, la carenza di valide strutture ospedaliere, restando invariate le necessità delle vecchie e nuove cronicità che richiedono interventi ad alta protezione sanitaria e legislativa.

 

 

 

Nella “lettura” globale di quella cellula fondamentale del consorzio civile ed umano che è la famiglia in cui insistono diversi problemi educativi e generazionali, questa incontra nella cultura attuale variegate situazioni di conflitto .

 

 

 

Costernazione ed indignazione pervade nell’opinione pubblica per i molti, ripeto, “episodi” creati da menti psichicamente malate che avvengono con troppa progressione con stupri verso fanciulle e madri di famiglia, madri che uccidono i loro piccoli figli, violenze spicciole tra adolescenti, aggressività tra consanguinei dove spesso ci scappa il morto, insomma una miriade di “fattacci” che rendono la vita veramente una “corsa ad ostacoli”, una vita allo “sbaraglio”, una  società “anomala” ! Perché ?

 

 

 

Quello che ha detto la Beata Madre Teresa di Calcutta,  ha fatto una profezia silenziosa, ma forte e coraggiosa  e non essere, ripeto, sensibili a questi problemi significa deludere sempre le aspettative della società !

 

 

 

Nell’opinione pubblica, comunque, persiste intenso il timore di perdere quei diritti etici condensati nel rispetto della persona malata, che una progressione di “esternazioni”, di inutili “promesse”, di un “cinguettio” evanescente vanno esaurendosi, per fermarsi alle parole vane che non trovano riscontro nella vita quotidiana .

 

 

 

La sola “cosa” che resta, a parte ripetute e straripetute, a questi inermi concittadini colpiti dalle sventure della vita ed alle loro famiglie dalla disabilità fisica, da handicap psichico, dalle incertezze e dal severo esame dell’opinione pubblica, è la speranza che la sconfitta fin oggi registrata, sia un domani di sincero rispetto e lucido realismo, per la mancata emissione di quelle leggi che non hanno saputo o voluto difendere la dignità dell’uomo malato.

 

 

 

E con le parole del Beato Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza ! (NMI,58)

 

Previte

 

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