Non abbiamo tempo da perdere – Prima parte « Io amo l`Italia • Magdi Cristiano Allam

“La storia degli insuccessi bellici può riassumersi in due parole: troppo tardi. Troppo tardi nel comprendere il proposito micidiale di un potenziale nemico; troppo tardi nell’accorgersi del pericolo mortale; troppo tardi nel prepararsi; troppo tardi nell’unire tutte le forze possibili per la resistenza; troppo tardi nello stabilire un’intesa con i propri amici. In guerra non esistono surrogati di Vittoria.”

Il generale D. A. MacArthur espose questi concetti nella sua allocuzione al Congresso Statunitense, in occasione del suo ritiro dal servizio attivo nelle Forze Armate del suo Paese.

“Quali terribili maledizioni getta il culto di Maometto sui suoi seguaci! ………… L’ influenza di quella religione paralizza lo sviluppo sociale di coloro che la seguono. Al mondo non esiste una forza retrograda più grande. Lontano dall’essere moribondo, il culto di Maometto è una fede proselitizzante e militante. Si è già diffusa attraverso l’Africa Centrale, generando guerrieri impavidi ad ogni passo; e se non fosse che la Cristianità è difesa dalle forti braccia della scienza – la scienza contro cui ha vanamente lottato – la moderna civiltà europea potrebbe cadere, così come cadde la civiltà dell’antica Roma.”

W. L. S. Churchill. [The River War]

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Ricordo spesso queste parole lasciateci da due grandi Capi dell’Occidente, che desidero citare come “esergo” per riferirle in concettuale analogia con la sfida che ci affronta, cercando di sfruttarne gli insegnamenti.

Noi oggi siamo in guerra. La Quarta “Guerra Mondiale”.

Tale è l’aggressione islamica all’Occidente. Dopo due guerre mondiali “tradizionali” (1914÷1918 e 1939÷1945) e una guerra mondiale “fredda” (1952÷1989) tra l’altro combattute “all’interno” di un sistema di Civiltà, cioè quasi “guerre fratricide” poiché i belligeranti appartenevano sostanzialmente a civiltà di comuni radici, ora la guerra è tra una “civiltà moderna ” e una “civiltà arretrata”, ovvero, se posso esprimermi con perfido e partigiano orgoglio, è tra La “Civiltà” e La “barbarie”.

Lo stratega Cinese Sun Tzu insegnò: “L’aggressore non vorrebbe la guerra: preferirebbe conquistare il tuo paese e sottometterti senza dover combattere.” (Mia libera e adattata traduzione.)

Chissà se i capi Iraniani, Sauditi e quelli di alcune potenti organizzazioni islamiste dissimulate in vari Paesi, hanno adottato una simile tattica. Da alcuni indizi, parrebbe di sì. Come ho già altre volte esposto, la Quarta “Guerra Mondiale” è una guerra non convenzionale, una guerra subdola, lenta, una guerra in parte nascosta e poco rumorosa. Paradossale: una guerra internazionale con pochi sintomi tipici. Ma di guerra si tratta, e occorre esserne consapevoli.

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