«Non legittimare l’incesto» | Politica | www.avvenire.it

In discussione generale alla Camera sul disegno di legge per il pieno riconoscimento dei figli naturali (relatrice Alessandra Mussolini, Pdl), emergono fondate e decise critiche bipartisan alla norma che, di fatto, normalizza l’incesto, consentendo la possibilità del riconoscimento da parte del genitore che ha perpetrato la violenza e l’abuso, all’origine di quella nascita.La udc Luisa Capitanio Santolini, nel condividere l’impostazione fondamentale della proposta come approvata già a Montecitorio, si è scagliata contro «la enorme pietra di inciampo» introdotta a Palazzo Madama che di fatto riconosce il rapporto incestuoso. La deputata centrista ha dimostrato falsa la tesi secondo cui tale norma sarebbe richiesta da una sentenza della Consulta o servirebbe a estendere ai bambini vittime di tali situazioni i diritti successori (già ora sono garantiti). «Una cosa è che sia il figlio, divenuto maggiorenne – ha argomentato la Capitanio Santolini – a chiedere questo riconoscimento di figliolanza, perché se ne assume in pieno la responsabilità e le conseguenze, e un conto è, invece, che lo faccia il genitore che è stato un violentatore».La ex presidente del Forum ha lanciato anche l’allarme sul grave vulnus inflitto alla famiglia, dal fatto che in qualche modo tali disposizioni normalizzino l’incesto. La Capitanio Santolini annunciando emendamenti soppressivi di tali norme, ha qualificato come «un’altra follia» il fatto che si alterino in modo del tutto generico, e dannoso per il minore, i criteri di adottabilità.Un’altra centrista, Paola Binetti, ha dimostrato «l’intrinseca contraddizione» della aggiunta fatta dal Senato con «l’impianto generale della legge», dettato dal desiderio di rafforzare il senso della famiglia e perfezionare la parità di diritti di tutti i figli. Invece la norma inserite a Palazzo Madama «offre una strana legittimazione a coloro che da sempre sono considerati “gli orchi domestici”, coloro che fanno violenza ai figli, alle figlie quasi sempre, stuprandole o manipolandone la volontà fino a creare condizioni di dipendenza inaccettabili». La Binetti peraltro è certa che «non sia nell’interesse di un bambino sapere e vedere certificata apertamente in questo modo la propria origine incestuosa».

Cliccare sul link per continuare a leggere: «Non legittimare l’incesto» | Politica | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.