Non si ferma lo spargimento di sangue in Nigeria

Continua la furia anticristiana nel più popoloso Paese africano

di Godonu Anthony Gbenayon

ROMA, lunedì, 18 giugno 2012 (ZENIT.org).- I cristiani nel nord della Nigeria rimangono un facile bersaglio per l’estremismo crudele e impuinito della setta dei jihadisti anti-occidentali Boko Haram.Una serie di attentati con esplosivi ha colpito ieri, domenica 16 giugno, cinque chiese nello Stato settentrionale di Kaduna, proprio nel momento in cui la gente si stava radunando per celebrare la liturgia ed esercitare il suo diritto alla libertà religiosa. Il bilancio della nuova ondata di violenza anticristiana è d 31 vittime e numerosi feriti.

Secondo l’agenzia responsabile per la gestione delle emergenze nazionali, la NEMA, due esplosioni si sono verificate nei distretti di Wusasa e Sabon Gari, nella città di Zaria.

“Ci sono stati due esplosioni simultanee contro chiese a Nassarawa e Barnawa nel sud di Kaduna.Stiamo ancora aspettando di aver un bilancio delle vittime ,” ha detto il portavoce della NEMA per lo Stato di Kaduna, Aliyu Mohammed said.Una terza esplosione è avvenuta nella vicina e omonima capitale dello Stato, Kaduna.

Wusasa è il luogo dove è stata costruita la prima chiesa nel nord della Nigeria.

Una notizia non confermata dall’agenzia di stampa AFP afferma che altre due esplosioni hanno colpito due chiese nello stato di Kaduna, a sud della città, portando il totale delle chiese bombardate a cinque.

Tra le molte chiese che sono state colpite ci sono la cattedrale “Christ the King Catholic” and “ECWA Good News Church”, entrambe nella città di Kaduna.

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