Non si vincono con le sole parole pregiudizi, ostilità, esclusione sociale diretti verso i malati psicofisici !

Riconosciamo che ogni attenzione rivolta alla promozione della vita umana, fisica o spirituale, sia della singola persona come dal contesto familiare merita certamente un riconoscimento ai proponenti, a quivis de populo ( da tutti i cittadini), tuttavia non possiamo non rilevare che dopo 39 anni dalla chiusura dei Manicomi i malati di mente in Italia vivono ancora sulla loro pelle pregiudizi, ostilità, esclusione sociale, nonché i disabili fisici .

Queste sono rievocazioni molto delicate, poco valutate su questo tormentato comparto socio-sanitario. Ma come é la situazione in Italia ?

E’ la domanda che si pone sempre il cittadino, é quello che chiede e richiede colui/e che ha la “sfortuna” di avere un congiunto fisico o psichicamente malato in casa, è quanto viene rivolto a coloro che hanno la responsabilità della res pubblica, specialmente quando sono in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini !

Certamente il cittadino, la famiglia, l’opinione pubblica vorrebbe poter ottenere dalle Istituzioni la promozione con fatti e non a parole dei Servizi Sociali e di tutte quelle iniziative rivolte ad approfondire ed a migliorare la conoscenza sulla natura, diagnosi, decorso, terapia, guarigione da malattie mentali, anche attraverso scambi con i più qualificati centri europei ed extra europei.

E’ da ritenersi molto preoccupante che si voglia raffigurare le deficienze delle realtà delle malattie psicofisiche con parole, film, spot televisivi, documentari, Convegni, Manifestazioni esteriori come qualche volta irradia RAITV con “servizi esplosivi”, ma inefficaci, trascurando il pluralismo dell’informazione.

Mirare a combattere lo stigma sociale, l’esclusione, il pregiudizio, la discriminazione, “informare i cittadini sulla possibilità di cura e di accesso ai servizi”, è stata la sintesi conduttrice nell’indizione della “1° Campagna Nazionale per la Salute Mentale” del 5 dicembre 2004 .

“Diffondere atteggiamenti di maggiore solidarietà” ci trovano d’accordo, anche perché l’indizione di una “Giornata Nazionale di Informazione” su questa materia è stata richiesta dall’Associazione “Cristiani per servire” nella Petizione n.23 alla Camera dei Deputati e col n.13 al Senato della Repubblica anteriormente al 13.5.2001 , ”Giornata” ipotizzata dalla Commissione Europea da noi “suggerita” ed accettata con lettera Prot.n.15406 del 14.11.2000 e portata a conoscenza, dalla stessa Commissione Europea, al Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero della Salute .

“Promozione dell’informazione”, soprattutto di carattere medico-scientifico-sociale ci trova d’accordo, perché in ottemperanza della Decisione n.1786/2002/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 settembre 2002 hanno adottato un programma d’azione comunitario nel campo della sanità pubblica 2003 – 2008. Esaminando l’essenza di quel Documentario si riscontra che lo stesso mira solo a combattere :

1°) lo stigma sociale : cioè l’impronta, il suggello, la vergogna, la paura ed il timore di essere additati alla gente.

Ma la vergogna da stigmatizzare è nelle leggi 180 e 833 del 1978 ed i vari “Progetti-Obiettivi” che non hanno garantito assistenza, strutture adeguate, finanziamenti programmati alla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei “malati”, non prevedendo l’obbligo di cura se non quando il “malato” diventa pericoloso per sé e per altri, inoltre da stigmatizzare è il non riconoscere le necessità dei disabili fisici, per la carenza di valide strutture architettoniche che incontrano quotidianamente, delle persone anziane, in fin di vita, come la Petizione da noi presentata al Parlamento Italiano. Sono rimasti solo i Servizi di Diagnosi e Cura negli Enti Ospedalieri Generali, dove a volte non esistono Reparti di accettazione per malati in TSO, riempiti di psicofarmaci o manciate di pillole sufficienti da farli ritornare a casa dopo 7 giorni (salvo altra ipotesi) (art.35 legge 833/1978) .

Non è forse un’autentica vergogna che dopo 39 anni dalla legge Basaglia sono stati chiusi gli ultimi Ospedali Psichiatrici Privati, ( non avendo dirette informazioni, abbiamo appreso la notizia da “Affari Italiani” di venerdì 12 novembre 2010 ) .

Che sono ancora in “uso” oggi novembre 2017 poco chiaro :

1°) gli ex 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari trasformati in REMS ( Servizi Sanitari Territoriali ), che non solo contrastano con la legge 180, ma con i dettami costituzionale, con il Piano Sanitario 2003-2005, con la logica dell’etica sociale. 

2°) l’esclusione, anzi direi l’emarginazione avvilente dei malati, non viene compiuta da parte della gente. Infatti la famiglia non è garantita perché non trova il posto giusto onde curare il proprio congiunto, perché questo tipo di malati non possono essere curati in casa, né si può tenere in casa questo genere di malati.

3°) pregiudizi, ostilità, emarginazioni: non sono definizioni esatte, al limite si può parlare di paure di fronte ad un nemico invisibile e pertanto incontrollabile.

La solidarietà per la persona-sofferente non manca, anche se a volte, mi si perdoni il paradosso, si può notare che il rispetto per gli animali (ai quali abbiamo la massima comprensione ) supera l’interesse verso l’uomo collocando i primi nella serie A ed il secondo nella serie B dell’etica sociale, né si è intravisto una “difesa economica” del disabile-malato che sopravvive in media con euro 279,47 al mese ! 

Nessuna richiesta è stata avanzata, rispettando l’art.13 del Trattato di Amsterdam che “combatte” ogni discriminazione spostando il concetto della protezione verso un’integrazione socio-economica il così detto “modello sociale”, onde trasportare nei Provvedimenti Legislativi Italiani la Direttiva Comunitaria, che doveva essere effettuata entro il 31.12.2003 . Ed altro…!

Questo lo abbiamo comunicato più volte all’ANSA (CR 04 – Dic.04 18,49 NNNN), all’Avvenire del 5.12.2004 pag.5, alla Radio Vaticana Giornale Radio ore 21 del 5.12.2004, mai alla RAI ( forse non siamo graditi !)

Il 17 marzo 2005 nella Sala Verde di Palazzo Chigi in 9 punti al Governo Berlusconi ho esposto quanto è urgente e necessario per il mondo della disabilità, in attesa che la 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ( “ferma” dall’aprile 2005 su questo argomento) riprenda l’esame del Provvedimento Legislativo di riforma della legge 180 dove era abbinata la nostra petizione n.23. Perché non riprendere quel “Tavolo Tecnico” voluto dal dr.Gianni Letta ?

Questo nostro Paese, appesantito da molti e svariati problemi, prigioniero di miserie morali ed egoistiche, di enunciazioni utopistiche, di inutili esternazioni, deve riconoscere che a volte la verità fa male, ma il male è maggiore se non si ricerca la verità sorella della giustizia ! E’ il Parlamento che si deve sensibilizzare, perché è la sede naturale dove si decide e pertanto quello che si continua a chiedere sono fatti , ancora fatti e sempre fatti, mentre auspichiamo che la RAI e le TV Private si facciano parte diligente nel richiamare le Istituzioni a risolvere questo grosso problema sociale .

E’ bene porre con ogni mezzo attenzione alla “problematica”, ma è urgente una risoluzione di questo grave disagio sociale atteso da tutti i cittadini portatori di sofferenze, perché i tempi troppo lunghi della politica non tengono conto del dolore e delle difficoltà di milioni di persone che non possono più aspettare provvedimenti da troppo tempo attesi per porre riparo ad una situazione grave, perchè non bastano Documentari, Convegni od Enunciazioni Utopistiche, ma Provvedimenti Legislativi efficaci ed atti ad affrontare e risolvere il “bubbone” della salute mentale !

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo ll° : Andiano avanti con speranza

 Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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