Nozze gay, deputati in marcia

Nella capitale, e in ogni contrada di Francia, continua a rafforzarsi l’opposizione alla bozza di legge socialista sulle nozze e adozioni gay.

Ieri, più di un centinaio di parlamentari (in maggior parte anche sindaci dei loro comuni), perlopiù neogollisti, hanno disertato i lavori in aula per assieparsi davanti all’ingresso dell’Eliseo, scandendo la parola «referendum» a nome del collettivo “Intesa per la famiglia”, che riunisce 217 membri del Parlamento contrari alla bozza Taubira. Da tre mesi i deputati e senatori chiedono di essere ricevuti dal presidente ed hanno consegnato ieri una nuova lettera per rivendicare l’organizzazione di una consultazione referendaria.

Per loro, «non si cambia la civiltà di nascosto» e il presidente «non può ignorare gli appelli lanciati da centinaia di migliaia di connazionali».

I parlamentari sono sostenuti dai quasi 19mila sindaci ed assessori riuniti nel “Collettivo dei sindaci per l’infanzia”, che chiede pure l’organizzazione di «stati generali della famiglia» e spera di raccogliere 4 milioni di firme su Internet per mostrare la rilevanza costituzionale e referendaria della questione.

È proprio davanti all’Associazione dei sindaci che Hollande aveva già evocato nei mesi scorsi, sia pure in termini vaghi e poi parzialmente smentiti, la possibilità di accordare l’obiezione di coscienza ai rappresentanti municipali recalcitranti. Già sindaco di lungo corso di un piccolo capoluogo provinciale, Tulle, il capo dell’Eliseo da tempo pare sensibile soprattutto a queste pressioni provenienti dalla Francia profonda. Proprio quella che, durante la campagna presidenziale, Hollande aveva promesso di ascoltare e non dimenticare.

Intanto, nella scia della “Manifestazione per tutti” che il 13 gennaio ha riunito nelle strade di Parigi circa un milione di oppositori, secondo i conteggi manuali degli organizzatori e diverse fonti indipendenti, Hollande riceverà domani pomeriggio all’Eliseo i principali coordinatori del movimento, come il leader associativo Tugdual Derville. Secondo la portavoce del governo Najat Vallaud Belkacem, l’incontro non influirà sulla «determinazione» dell’Eliseo in vista dell’approvazione della bozza. Hollande vorrebbe esprimere in primo luogo «un segno di rispetto e di considerazione», dopo aver riconosciuto la «consistente» mobilitazione dell’ultimo corteo parigino.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Nozze gay, deputati in marcia | Mondo | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.