OGGI I FUNERALI DELL’ON.LE INES BOFFARDI “LA PASSIONARIA BIANCA”- PRESIDENTE ONORARIO E FONDATORE DI “CRISTIANI PER SERVIRE”

E’ mancata all’affetto dei Suoi Familiari, l’ On.Ines Boffardi e che i funerali saranno celebrati nella Chiesa Santa Maria Assunta di Genova-Sestri Ponente oggi venerdì 23 maggio, alle ore 10 .
E’ nota l’azione svolta quale prima Presidente della Confederazione Nazionale Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana voluti dalla CEI, dove Assistente Ecclesiastico era don Dionigi Tettamanzi già Arcivescovo di Milano e l’opera svolta quale Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nei due Governi Andreotti dal 30 novembre 1978 al 3 agosto 1979 con la delega per “La Condizione Femminile”, divenuta poi, ex “Commissione per le Pari Opportunità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri” ed attualmente ex “Ministero delle Pari Opportunità”.
E’ stata sempre in difesa del mondo della disabilità.

Di seguito alcuni brevi cenni biografici, nonchè una riflessione sulla sua figura e un’intervista da parte del dott. Felice Previte, odierno presidente di Cristiani per Servire.

ONOREVOLE INES BOFFARDI. Cenni biografici.

Nata a Genova-S.P.D’Arena il 16.9.1919 ha sempre risieduto a Genova-Sestri in casa d’affitto.

Proveniente da una famiglia d’operai, decima di undici figli, ha sempre lavorato nella sua veste pubblica a contatto con la realtà quotidiana della sua gente.

Presidente dell’Azione Cattolica, ha insegnato per dieci anni nell’Istituto “Giannina Gaslini” di Genova quale Educatrice del Fanciullo Ammalato. Propagandista Diocesana dell’Azione Cattolica di Genova.

Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica. Tessera cospirativa della Democrazia Cristiana 1944, ha preso parte alla lotta della Resistenza nei SAP in Liguria

Dal 1946 Consigliere Comunale e dal 1951 al 1969 Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Genova, risultando sempre seconda dopo il Sindaco.

Medaglia d’Oro conferita dal Consiglio Comunale per più di 20 anni di attività al servizio della Città.

Medaglia d’Argento conferita dal Ministero di Grazia e Giustizia.

Deputato al Parlamento Italiano dal 1960 al 1983 per la Democrazia .Cristiana dalla 5°Legislatura e componente delle Commissioni Lavoro/Previdenza Sociale, Igiene Sanità.

Ha presentato numerose proposte di legge (molte delle quali approvate) in difesa della vita, famiglia, consultori familiari, casalinghe, scuola, lavoro, condizione femminile, servizi sociali, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, categorie protette.

Nominata Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “per la Condizione Femminile” dal 30.11.1978 al 3.8. 1979 nel IV° e V° Governo Andreotti.

Ha svolto un lavoro molto complesso che istituzionalmente non ha precedenti in Italia.

La nomina della On. Boffardi quale “Sottosegretario di Stato della Condizione Femminile” ( del quale Ufficio sono stato Direttore di Sezione, capo della Segreteria, Segretario particolare ), fu posto come momento di coordinamento, omogeneizzazione e stimolo dei diversi interventi che per competenza istituzionale ogni singolo Ministero naturalmente svolgeva in merito alla condizione femminile in grado di controllare l’attuazione delle leggi esistenti e di ottenere interventi tempestivi sui temi di occupazione femminile, dei quali oggi se ne sentono i benefici ( almeno in parte).

Ha sempre sostenuto le “quote rosa” nelle responsabilità pubbliche in difesa della donna sia in Italia che nel campo Europeo ed ogni volta che si presentava l’occasione, soprattutto per la difesa dei deboli, era molto “feroce”, ma con dignità, verso l’operato non solidaristico del Ministro competente e verso il Presidente Andreotti, con toni liberi,vigorosi, taglienti .

Presidente Nazionale della Confederazione Consultori Familiari d’Ispirazione Cristiana incarico assegnatole dalla Conferenza Episcopale Italiana, dove Assistente Ecclesiastico è stato don Dionigi Tettamanzi, già Arcivescovo di Milano con il quale ha sempre avuto uno scambio di pensiero e di idee, come quelle assai frequenti con il Santo Papa Giovanni Paolo II°, che La stimava moltissimo.

Presidente della Federazione Consultorio Familiare Ispirazione Cristiana Liguria di Genova.

E’ stata Consigliere Regionale della Regione Liguria. Assessore al Personale ed Assessore al Bilancio e Programmazione Economica della stessa Regione.

Presidente Onorario e Fondatore dell’Associazione “Cristiani per servire”, un Movimento cattolico di solidarietà e carità, di cui oggi sono il Presidente, che ispirandosi alla Dottrina Sociale della Chiesa intende portare il proprio contributo alle attese della gente e del bene comune.

Previte
Segretario On.le Boffardi
[email protected]

Riflessione
Quel grande impegno sociale

Un giorno San Giovanni Bosco disse : “ un Sacerdote quando muore và nel posto dove è riuscito a condurre le anime che gli sono state affidate quando erano in vita e se le ha guidate verso il Paradiso, andrà con loro.”

Questo aneddoto vuole risaltare la capacità e la volontà di evangelizzazione cui sono chiamati i Sacerdoti.

Abbiamo perduto nell’Onorevole Ines Boffardi soprattutto una persona umana, che come tale è sempre presente e facciamo fatica a renderci conto che davvero la Sua presenza terrena ci ha lasciati.

Nella sua lunga attività politica e legislativa non ha mai fatto discriminazioni di sorta, ma guardato unicamente al bisogno ed alle necessità della gente, soprattutto quella povera e della loro dignità.

Ogni lotta per il trionfo della giustizia e della verità l’hanno sempre trovata in prima fila per far valere i principi umani, democratici e cristiani.

Essa è stata un’ esempio di cristianità nella difesa della Fede, con una formidabile forza morale, perché aveva un’ideale da conservare e trasmettere : l’onestà.

E se ha guidato la Sua vita verso questo obiettivo, arriverà nel posto migliore, come quel Sacerdote che dopo aver guidato bene il suo “gregge” verso il Paradiso andrà con loro.

Essa ci ha insegnato ad amare la nostra terra in maniera profonda, ma nel contempo ed in casi di necessità essere critici in quanto dobbiamo migliorarla tutti insieme.

Essa ci ha insegnato a guardare in alto e tanto alto che sempre in alto verrà apprezzata sempre più la sua persona.

Parlagli era ogni volta un’esperienza ineguagliabile perché era molto pratica nella scendere nelle necessità della gente, senza far risaltare il Suo “ peso politico” il Suo “peso istituzionale” il Suo “peso personale” e sempre dando un consiglio, un intervento, una parola d’incoraggiamento con il Suo sorriso

“L’essere diventata Sottosegretario”, amava dire, “non ha mutato assolutamente il mio modo di vivere, né di agire. Combattevo prima ed ho combattuto dopo quale portavoce delle donne presso il Parlamento ed Governo suggerendo al Presidente del Consiglio Andreotti tutte le proposte legislative ed illustrando esigenze ed aspettativa del mondo femminile”, di quello della disabilità e della sofferenza !

Ha ritenuto sempre Suo dovere di cattolica portare il Suo piccolo mattone per costruire il tempio della libertà e della democrazia che tutti noi possiamo ammirare e godere, malgrado le inevitabili divergenze che avvolgono la politica oggi 2014.

Il migliore riconoscimento è la solidarietà che dimostrava con i fatti, l’aiuto, la sincerità verso la povera gente, specie verso la Sua Sestri Ponente, dove ripeto, ha sempre abitato, la Sua Genova, la Sua Liguria : l’Italia .

Ed io ne sò qualche cosa per esserTi stata vicina da sempre: quale Tuo devoto collaboratore, quale “braccio destro e sinistro” “anima bianca o nera” come spesso dicevi alle persone che contano.

Sono sicuro che Tu nella vita hai avuto tante dimostrazioni di affetto e di stima proprio per il Tuo innato altruismo e per l’affetto verso la gente, facendoci capire che non c’è cosa al mondo migliore della solidarietà concreta quando se ne presenta l’occasione.

Era questa la Sua forza!

Ricordiamo tutti la Sua serenità d’animo, dove si “sentiva la presenza di una Fede Cattolica, vera, naturale, inscindibile che l’ha sempre guidata anche in momenti peggiori. E ne ha avuto !

Mai come in questi giorni ho capito che la Sua presenza non ci abbandona se non dimentichiamo, se avremo la capacità di non cadere nelle piccolezze e nevrosi politiche che gli erano estranee.

Ricordo l’amarezza quando lasciò il Partito e non il credo politico, perché non condivideva le “storture” ed il resto…! Me lo ripeteva al telefono quasi ogni settimana, chiamandomi in Sicilia ( anche di notte) dove abito .

Con orgoglio posso dire senza tema di smentita : la presenza dentro di noi per meglio agire, per fare di più come Lei che ci ha sempre voluti tali ed insegnato.

Quando incontreremo qualcuno che non ha il coraggio, la forza o la volontà di continuare nell’onestà politica, raccontiamogli di Lei, la “pasionaria” (come la chiamava il Presidente Pertini ), ma anche del cuore di quella Donna che era accettata dalla povera gente, da questa gente ligure e soprattutto sestrese che nel silenzio esprime la sua gratitudine ed il suo cordoglio.

Ma in quel cuore, ripeto, c’era la forza della Fede, l’amore per i familiari, per Carla la nipote prediletta oggi scomparsa, per Andrea Suo nipote che l’ha assistita sempre negli ultimi tempi, c’era la lealtà con gli amici e le segrete confidenze ed amarezze subite che soleva comunicare con il sottoscritto.

Era una donna vera nella sua gigantesca ed umile persona ed è stata esempio, anzi lo è e lo sarà per sempre perché è viva, è nel nostro cuore ed in quello dei suoi amici veri !

Dobbiamo guardare avanti: Addio Ines.

Previte
(segretario On. Boffardi)
[email protected]

INES BOFFARDI : LA PASSIONARIA BIANCA, già membro del Governo Andreotti.
La deputata genovese che non si arrese mai ai “compromessi”dei dirigenti del suo Partito: la D.C., è stata sempre vicina agli ultimi fra gli ultimi : i disabili

Intervista

Poco prima di essere ospitata per scelta personale nelle diverse Casa di Riposo in Liguria, ho incontrato l’Onorevole Boffardi, circa 4 anni or sono nella sua abitazione a Sestri Ponente ( in affitto da circa 65 anni ) dove mi ha ricevuto con la solita affabilità di sempre quale suo stretto collaboratore.

L’Onorevole Ines Boffardi ha ricoperto cariche amministrative-politiche nel Comune di Genova (è stata Vice Sindaco con Pertusio e Pedullà, ed anche Assessore all’Assistenza e Spedalità ) , in Parlamento quale Deputata dal 1968 per 4 legislature, nei due Governi Andreotti quale Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega “alla Condizione Femminile”, svolgendo un lavoro molto complesso che istituzionalmente non ha precedenti in Italia .

La costituzione di questo Sottosegretariato ( nel quale ero Direttore di Sezione e segretario particolare della Boffardi), fu posto come momento di coordinamento dei diversi interventi, che per competenza erano riservati ai singoli Ministeri, in grado di controllare l’attuazione delle leggi esistenti e di ottenere interventi sui temi dell’occupazione femminile in un periodo un po’ turbolento della vita politica di allora.

Onorevole, sei stata la prima donna che istituzionalmente ha ricoperto la carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per “la Condizione Femminile”, oggi Ministero delle Pari Opportunità Quali sono stati i più incisivi risultati.

Appena nominata ho costituito una Commissione di Coordinamento di tutte le Associazioni Femminili in Italia, che poi sarà chiamata Commissione per le Pari Opportunità, di consultazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri che rappresentava l’organo di collegamento ed omogeneizzazione dei diversi interventi per la sensibilità ai problemi femminili e controllo delle leggi. In tale veste in occasione del primo Parlamento Europeo per l’elezione dei deputati, feci fuoco e fiamme per “personalmente raccomandare ai Partiti Politici di includere nelle liste elettorali il maggior numero di donne”. Ricordo che incontrai una evidente opposizione, ma riuscii nello scopo.
Nel Parlamento Italiano ho sostenuto la pensione e assicurazione alle casalinghe, la tutela del lavoro femminile, famiglia , scuola , servizi sociali.
Ricordo che, per la pensione alle casalinghe, non ho trovato consenziente la Commissione Lavoro perché veniva ritenuto che volessi far ritornare la donna a casa. Invece era da considerarsi , com’è nella verità, una tutela ed un riconoscimento per il lavoro che la donna svolgeva in famiglia.
In tema di uguaglianza , mentre entravano in vigore in tutti i Paesi Comunitari le due Direttive della CEE mi sembrò indispensabile insistere sulla parità , retribuzione tra lavoratori/lavoratrici e trattamento nell’accesso al lavoro , alla formazione professionale, alla condizione di lavoro , di carriera , sicurezza sociale e formazione scolastica , in un periodo non facile per l’epoca , tutta pervasa da temi di rivendicazione femminile, anche in sede europea .Per ovvii motivi alla Camera il comunista Giancarlo Paletta mi diede il sopranome di Pasionaria Bianca.

La Tua formazione politica è oggi ammissibile e come giudichi l’attuale classe politica ? Perché non Ti seri mai arresa ai Dirigenti della Democrazia Cristiana ?

A noi democratici cristiani fecero scuola De Gasperi, Moro e La Pira insegnandoci ad amministrare e non ad odiare, perché amministrare significa prevedere.
Cosa penso dell’attuale classe politica ? Non penso, constato e non vorrei “vedere” tante divisioni nella politica (destra , sinistra, centro, Mastella, Casini, Buttiglione ed altre formazioni che si fanno scudo della parola “cristiana”) , ma “vedere” più fedeltà ai principi e valori cristiani , anche nell’evolversi della società. Per i cattolici in politica esiste solo una ed una sola parola :”conquistare” il bene comune ! Ecco perché non mi sono mai arresa al volere dei Dirigenti della DC

Cosa pensi del problema dell’aborto ancora dibattuto nell’opinione pubblica ?

Faccio subito una premessa : la mia opposizione all’aborto, la volontà di impedire che il ricorso ad esso sia consentito dalle leggi dello Stato , non nasce unicamente da motivi religiosi (anche il Magistero della Chiesa si è costantemente pronunciato contro l’aborto, la “Gaudium et spes lo condanna senza equivoci), ma se il no all’aborto derivasse solamente da motivi religiosi , spetterebbe ai cattolici dare testimonianza in tal senso nella logica del loro credo.
Quando venne alla Camera dei Deputati in votazione l’articolo che autorizzava l’aborto votai contro, mentre la direttiva Piccoli era per l’astensione.
Il mio no all’aborto ed alla sua liberazione nasce dalla ferma volontà di difendere quel fondamentale diritto: che è il diritto alla vita. L’aborto non è un problema religioso, è il problema della vita , dell’uomo , riguarda il diritto ad essere uomo . Diritto non solo a nascere , ma diritto a vivere. La vita umana è il valore più grande al quale tutti gli altri valori dell’ordine storico sono subordinati. La dignità della vita umana è indivisibile : ciò vale per tutti , per chi può difenderla e per chi non è in grado di farlo. Non è un patrimonio riservato ad alcuni , ma un diritto irrinunciabile di tutti . No all’aborto, quindi , perché contrasta con il fondamentale diritto alla vita .E’ veramente strano e profondamente contraddittorio che in una società che tende costantemente a riaffermare e difendere il valore della vita (no alla guerra, no alla pena di morte ,no al terrorismo) la si neghi poi attraverso il tentativo di costruire un presunto “diritto” di aborto in nome del quale spetterebbe alla madre o tutta al più alla coppia se e a quali condizioni una nuova vita ha il diritto di svilupparsi. Il nuovo essere non è un’appendice del corpo materno o una massa gelatinosa di cui ci si possa e con pieno diritto liberare. Crediamo che legittimare il diritto a decidere della vita e della morte di un essere umano all’inizio del suo processo di pienezza e di sviluppo costituisca non solo una violenza inaccettabile , ma una scelta carica di drammatiche conseguenze sociali. Del resto nella Costituzione Italiana, in quella europea e la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo adottata dall’ONU il 20 settembre 1959 afferma l’esigenza di tutelare la vita sia prima sia dopo la nascita.

Tu che stata Assessore all’Assistenza e Spedalità del Comune di Genova, perché i disabili fisici vengono spesso dimenticati in questa società, che se ne riconoscesse la non discriminazione sarebbe più accettabile .!

Il mondo civile, o la nostra moderna società, per andare incontro alle esigenze dell’uomo in difficoltà o diversamente abile se da una parte cioè secondo la concezione cristiana è quello di mettere a disposizione le proprie sinergie o la propria persona, dall’altra è la concezione di ritenere “ogni persona” ed a pieno titolo “componente”dello stato sociale. Si tratta di due modi paralleli, entrambi importanti e funzionali, a raggiungere lo stesso scopo : cioè la non discriminazione o riconoscere l’uomo autentica persona.
A tale proposito ricordo che in Consiglio Regionale Ligure e quale Assessore al Bilancio votai contro una Delibera perché finanziamenti per le Categorie Protette furono stornati per essere trasferiti alle Fiere!.
Infatti vi sono delle difficoltà oggettive che non devono essere nascoste : come i giornalisti “diversamente abili”, molto “lontani” dai teleschermi delle emittenti pubbliche o private ! Non è forse , fra altre cose , discriminazione ?.
Infatti il così detto “modello sociale” auspicato e preventivato dall’Unione Europea è condensato nell’art. 13 del Trattato di Amsterdam che “combatte ogni forma di discriminazione sociale”. Il problema di chi pensa, con una scarsa formazione morale , di “confinare” il disabile non ha e non concepisce il termine di espressione piena della personalità arricchita da capacità di conoscere , scegliere e volere quello che nel contesto sociale appare mezzo di elevazione umana. Tutti noi abbiamo il diritto ad uno sviluppo, ad un completamento, alla pienezza della nostra esistenza, alla necessità anche di sviluppo di una rete di servizi socio-assistenziali , naturalmente nei termini di obiettività , senza discriminazione con l’obiettivo di salvaguardia della salute individuale e del benessere sociale. Se non teniamo nella dovuta considerazione questo concetto allora non possiamo dire di essere civili, ma sconfitti della vita !
So che è in atto una campagna di informazione sociale nelle scuole di ogni ordine e grado con l’obiettivo del superamento delle barriere culturali nei confronti dell’handicap.
Ritengo una intelligente iniziativa il far conoscere sin dall’età involutiva a quella più adolescente il valore della vita umana , della vita dignitosa di tutti , come abbiamo detto sopra , un’eguaglianza ed un diritto che deve competere a tutti non in forma retorica , ma nella considerazione che la “persona” umana e la sua dignità devono “abitare” nei vertici dei valori morali e non considerare “soggetti improduttivi” i diversamente abili spesso dimenticati in questa società , come mi hai molto bene ricordato.
L’indifferenza , anche delle Istituzioni , ed il progressivo dissolversi dei valori morali e la ricerca continua del benessere “costi quel che costi” conducono l’uomo a disconoscere la realtà sociale. Lo vediamo tutti nel rissoso clima di antagonismo sociale e nelle diverse manifestazioni ed argomentazioni culturali e politiche (le maratone televisive per la raccolta di fondi per beneficenze od altro). Molto bene !
Sappiamo tutti cosa percepiscono i disabili in termini di pensione, provvidenze economiche che consentono loro a sopravvivere, ma sono continuamente “dimenticati” dalle “leggi finanziarie”!
In analisi, questi provvedimenti economici, vengono ogni anno collegati agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita, ma ripeto consente loro una sopravvivenza che costituisce un vero scandalo,che ho sempre contestato in Parlamento ( e ci sono i documenti) e che non ho nessuna remora a definire una vergogna.
L’Anno Internazionale 2004 dedicato dall’ONU alla Famiglia doveva essere l’occasione per dimostrare che la civiltà si esplica verso tutti per garantire alle persone diversamente abili un’esistenza libera e dignitosa.
Risulta che tra le iniziative già avviate in questa fase finale della 14° Legislatura spicca la normativa che introduce misure per la tutela giudiziaria dei disabili vittime di discriminazione. Il Disegno di Legge (A.C.4129) assegnato alla 12 Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati , si propone di estendere la particolare tutela giurisdizionale , già accordata ai disabili vittime di discriminazioni nel contesto lavorativo , (D.Lgs.216/2003) a tutte quelle situazioni in cui il disabile risulti destinatario di trattamenti discriminatori al di fuori del rapporto di lavoro.
Vorrei, da ultimo ricordare anche la legge 9 gennaio 2004 n.4 “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, che persegue l’obiettivo di riconoscere e tutelare il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi , compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
Pur nella consapevolezza che la strada da percorrere è lunga , ritengo che le misure evidenziate costituiscano un passo significativo verso un obiettivo di politiche che abbiano veramente a cuore le esigenze dei portatori di handicap e che possano continuare in miglioramento
Ed in ultimo, ma non certamente in ordine d’importanza, è auspicabile che si possa realizzare omogeneità d’intenti mirati a concetti di solidarietà, perché questi cittadini non solo sono cittadini italiani, ma anche cittadini europei che devono essere unitariamente tutelati pienamente nella loro dignità e nei loro diritti.

Previte
Segretario On.Ines Boffardi
[email protected]

 

 

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