OMBRE LUTERANE SULLA CIVILTA’

La fondazione del nichilismo

di Piero Vassallo

ott

Verso la fine degli anni Venti, un inascoltato collaboratore di Charles Maurras, Henri Massis, autore del saggio “Défense de l’Occident“, aveva avvistato la minaccia costituita dall’irrazionalismo pseudo religioso che, risalendo dall’oscura antichità asiatica e dal sottosuolo gnostico, stava abbattendosi sull’Europa, attraverso la breccia aperta dal teologico e filosofico disordine costituito nella Germania luterana.

Massis  previde che, associata all’alluvione antichista, la scismatica cultura tedesca avrebbe assunto il compito di aggredire, avvelenare e corrompere la civiltà occidentale. Pertanto sosteneva che “l’Allemagne, dont l’ésprit perpétuellement hésite entre la mystique asiatique et la latinité, et qui semble constituée en état de protestation permanente contre l’idée romaine … se mit à prophétiser, en de sombres apocalypses, la banqueroute definitive de l’Occident[1].

Gli esiti catastrofici dell’oscuro misticismo trionfante sotto la pelle della potenza militare germanica confermarono le ragioni dell’allarme lanciato a tempo opportuno da Massis.

L’evidenza della minaccia non destò tuttavia una reazione spirituale adeguata alla profondità del fenomeno. Il potere culturale, infatti, avanzò imperterrito sulla via segnata dallo scisma tedesco.

Indisturbati, il pensiero asiatico (taoista, shivaita, buddista, tantrico) e le suggestioni neognostiche invasero lementi ben disposte dei nazionalisti di osservanza luterana e quelle degli intellettuali progressisti sbigottite dal terrore staliniano.

Singolare e strabiliante, ad esempio, fu l’adesione di Martin Buber al movimento per l’asiatizzazione della teologia veterotestamentaria [2].

Negli anni Trenta ebbe altresì inizio l’adesione degli scolarchi francofortesi a quella torbida superstizione marcionita, che aveva alimentato l’odio della Germania profonda contro la teologia biblica e la metafisica aristotelica-tomista.

Nell’ambiente cattolico intanto scemavano le difese immunitarie attivate dai padri del Concilio di Trento al fine di arrestare l’infezione luterana.

Nell’agitata vigilia del Concilio Vaticano II si costituì addirittura una scolastica intesa alla riabilitazione ecumenica dell’eresiarca tedesco.

Il silenzio buonista sulla sciagura luterana è finalmente rotto da Pier Paolo Ottonello, filosofo di alto profilo e autore di un magistrale saggio sulle origini dell’apostasia moderna (“Lutero annichilimento della metafisica, della teologia”) inserito nel volume “Sondaggi nella contemporaneità” pubblicato in questi giorni da Marsilio editore in Venezia.

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