Ora pro Siria: “Puntare sulla vittoria militare dei ribelli appoggiati dagli jihadisti internazionalisti come soluzione alla crisi, come fanno gli “Amici della Siria”, è incoscienza o cinismo.”

(ANSA) – PARIGI, 14 MAR – Francia e Gran Bretagna chiederanno di anticipare la prossima riunione del’Ue sull’embargo sulle armi alla Siria, e in caso di assenza di unanimita’ forniranno da sole, a titolo nazionale, armamenti ai ribelli. Lo ha affermato il ministro francese degli Esteri, Laurent Fabius, alla radio France Info. ”Non possiamo accettare – ha detto – che ci sia questo squilibrio con da un lato l’Iran e la Russia che forniscono delle armi a Bachar e dall’altro lato dei ribelli che non possono difendersi”    

da TEMPI – 11 marzo 2013
di Rodolfo Casadei

ORECCHIE MOZZATE. Le atrocità nella guerra civile siriana non stanno tutte da una parte sola. Cercare di farlo credere da parte del nostro e di altri governi equivale a manipolare l’opinione pubblica e a offendere l’intelligenza dei cittadini. Fatti come il massacro di donne e bambini a Houla da parte di forze paramilitari, l’eccidio di persone in fila al forno di Hama, l’arresto e la detenzione in condizioni tremende di migliaia di oppositori veri o presunti, l’uso dell’artiglieria, dei cacciabombardieri e di missili terra-terra in condizioni nelle quali la sicurezza dei civili presenti nelle aree interessate dalle operazioni militari non viene presa minimamente in considerazione, sono atti e decisioni che pesano come macigni sulla coscienza e sulla credibilità delle forze governative. Ma immaginare che dall’altra parte della barricata viga un grande senso di umanità, è la fantasia di qualcuno che o ci è, o ci fa. In Occidente ha avuto molta eco il filmato in cui si vedono soldati dell’esercito siriano tagliare le orecchie ai cadaveri dei ribelli caduti in combattimento e mostrarle a una telecamera; meno nota è la storia di una battaglia nella regione dell’Idlib, terminata con la cattura di alcune decine di soldati da parte di ribelli salafiti; questi ultimi, prima di passare i loro prigionieri per le armi, hanno provveduto a mozzare loro le orecchie da vivi. In questo momento all’ospedale di Qamishli, nel nord-est della Siria, sono ricoverati soldati che hanno avuto la vita risparmiata dopo essere stati catturati dai ribelli, i quali però prima di liberarli hanno inflitto loro crudeli tormenti: hanno tagliato dita delle mani e orecchie, perché non siano più in grado di combattere.

Cliccare sul link per continuare a leggere: Ora pro Siria: “Puntare sulla vittoria militare dei ribelli appoggiati dagli jihadisti internazionalisti come soluzione alla crisi, come fanno gli “Amici della Siria”, è incoscienza o cinismo.”.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.