Ora pro Siria: Sperando contro ogni speranza …

Lettera del 3 febbraio (Lettera n ° 8)
Aleppo, Febbraio 2013
È mezzogiorno. I colpi di cannone  continuano  ad occupare un posto di rilievo nella nostra vita quotidiana. Aleppo ha sperimentato in gennaio  una situazione sempre più drammatica, soprattutto a livello umano: la scarsità e il rincaro delle materie prime essenziali per la vita o per la sopravvivenza di ogni giorno: pane, medicine, carburante, il gas, elettricità ecc.
I drammi umani a cui noi, Maristi Blu, assistiamo quotidianamente sono terribili. Gli sfollati stanno aumentando di numero e di bisogno.
 La gente comune, povera e miserabile, impotente e senza lavoro, viene da noi a supplicarci di trovarle un posto di lavoro di piccole dimensioni: molti hanno installato un “Basta”, una  piccola bancarella  in strada per vendere qualsiasi cosa: biscotti, sigarette , frutta e verdura, ecc ..

 

 
Elias, per esempio, ha come capitale  2000 lire siriane (20 euro). lui e suo figlio Hanna  (7 anni), stanno là,  tutto il giorno, davanti  al “Basta” per vendere biscotti, un pacchetto a 5 lire siriane…
 
Hassan padre di famiglia, sfollato, senza lavoro, passa tutta la notte davanti al panificio per comprare qualche chilo di pane che rivenderà un po ‘ più caro. Questo piccolo commercio gli permetterà di sovvenire ai bisogni essenziali dei sette membri della sua famiglia.
 
Penso  ai bambini,  venditori di benzina, e a quell’adolescente che si posiziona  in una strada ben frequentata da migliaia di pedoni. Le sue mani vengono utilizzate come scaffale, ella vi tiene un pacchetto di biscotti che vende.…
 
 
Penso ai giovani … Ci sono quelli che hanno lasciato il Paese, con o senza i loro genitori, ma ci sono anche quelli che sono rimasti: gli universitari che vogliono completare i loro studi per progettare un futuro, e coloro che sono senza lavoro. Allora, quali parole di speranza possono  aiutarli a proseguire il loro percorso? A volte è solo il silenzio e l’ascolto …
Questi stessi giovani sono rimasti scioccati per l’attacco che aveva come obiettivo l’Università di Aleppo il primo giorno di esami semestrali e ha causato la morte di così tanti studenti eppure che, contro ogni previsione, si aggrappano ad un futuro incerto .
 
La città diventa sempre più una città fantasma.
 Dopo le 16:00, senza elettricità e con pochi passanti, la città viene abbandonata a se stessa, ai combattimenti, ai checkpoint  … Sembra una città abbandonata al suo destino, al suo Maktoub.
 
Aleppo è sempre più isolata e soffocata. L’aeroporto internazionale rimane chiuso. L’unica possibilità  di viaggiare è via terra, con tutto ciò che rappresenta come minaccia per la vita dei viaggiatori. Per questi viaggiatori e per le loro famiglie, il giorno dello spostamento è un giorno di angoscia e preoccupazione. In particolare nella zona più vicina ad Aleppo, dove vengono tagliate le telecomunicazioni e i posti di blocco delle diverse fazioni si moltiplicano.
 

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