Padre Greiche: «Un testo con il veleno nel miele» | Mondo | www.avvenire.it

«Sém fi el aassal», come veleno nel miele. Così «abuna» Rafic Greiche, melchita bizzantino, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, giudica la bozza costituzionale egiziana al vaglio di un referendum contestato e sul filo del rasoio per il pacifico futuro dell’Egitto. «Questa bozza non sta nelle aspettative degli egiziani. Non è democratica, né moderna, non considera le minoranze. E a respingerla ci sono anche molti musulmani, partiti e associazioni».

Padre Greiche, dove sta il veleno di cui lei parla?
La sharia, è la voce di Dio per un musulmano. I suoi comandamenti sono applicati dalla scuola islamica che è umana e composta da una grande varietà di soggetti. Che possono essere di vedute aperte, ma anche dei “mutashadit”, fanatici. Se un giudice di estrazione fondamentalista verrà chiamato ad applicare la sharia nei confronti di un cristiano, che è un cittadino dell’Egitto, che giudizio democratico potrà mai applicare?

Ma nell’articolo 12, ad esempio, si dice che il governo egiziano salvaguarda la cultura, la civilizzazione, la lingua  e …
E questo è il miele. Ma aggiunge anche: arabizza l’educazione, la scienza e la conoscenza. Questo è il veleno più pericoloso. Questo è un Paese aperto, dove si parlano, per storia e colonialismo, certo, anche l’inglese e il francese. L’Egitto è aperto alle civiltà. Quando si parla di “arabizzare” si dice che si andrà a mutare la società anche attraverso l’insegna di un negozio. Da questi particolari scaturiscono trasformazioni pericolose.

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