Pakistan: il caso di Rimsha scuote il mondo

Sintesi: bimba cristiana di 11 anni, affetta da sindrome di down, arrestata con l’accusa di blasfemia, rischia l’ergastolo o la pena di morte. I media diffondono la notizia e il caso scuote il mondo occidentale. Oltre 300 cristiani fuggono dalle loro abitazioni per le minacce ricevute. Il Capo di Stato pakistano chiede chiarimenti sull’accaduto.

In meno di una settimana la notizia ha fatto il giro del mondo: in Pakistan una bambina cristiana di appena 11 anni, affetta da sindrome di down, è stata arrestata con l’accusa di blasfemia e rischia fino all’ergastolo o, come in tanti nella zona richiedono, la pena di morte. La piccola Rimsha Masih vive con la famiglia a Mehrabadi, un sobborgo di Islamabad (capitale del Pakistan) ed è stata accusata di aver bruciato alcune pagine del Corano aiutando la famiglia a cucinare. L’accusa è stata lanciata da un vicino musulmano che, insieme ad altri, ha fatto irruzione in casa della bambina aizzando poi la folla in un vero e proprio tentativo di linciaggio.

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