Pakistan: la libertà si allontana per Rimsha, la bambina accusata di blafemia | Mondo | www.avvenire.it

Quando tutto lasciava pensare che al termine dell’udienza di oggi in un tribunale di Islamabad la bambina cristiana pachistana Rimsha Masih avrebbe riacquistato la libertà, uscendo dal carcere dove si trova dal 16 agosto con l’accusa di blasfemia, l’azione spregiudicata di un avvocato dell’accusa ha alterato materialmente il corso della giustizia, costringendo il giudice a rinviare tutto a sabato.Davanti a un uditorio formato per lo più da attivisti cristiani e per i diritti umani, Rao Abdur Raheem, legale della persona che ha firmato l’accusa di oltraggio del Corano nei confronti di Rimsha, ha preso la parola e con toni infuocati ha attaccato il rapporto medico sulla salute della bambina, definito “fazioso”. L’avvocato, che non ha esitato ad accusare di parzialità anche il giudice Raja Jawad Abbas Gassan, ha sostenuto che “il rapporto è stato redatto senza le necessarie garanzie” perché “sostiene falsamente” che la bimba ha 14 anni e che mentalmente appare addirittura inferiore all’età reale”.”Voglio evitare – ha detto con toni velatamente minacciosi – che questo caso si trasformi in un altro attraverso cui chiedere la riforma della Legge sulla blasfemia, perché questo scatenerebbe molti estremisti. Molti Mumtaz Qadris i killer dell’ex governatore del Punjab Salman Taseer, ha concluso, sono pronti a sostenerli”.

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