Pakistan – La società civile: “In memoria di Bhatti, urge risollevare la questione della blasfemia”

Lahore (Agenzia Fides) – “Per fare memoria di Shabhaz Bhatti e e rendergli giustizia, si deve sollevare nuovamente in Pakistan la questione della iniqua legge sulla blasfemia, che causa tante vittime innocenti fra cristiani e musulmani”: è l’appello lanciato tramite l’Agenzia Fides da Khalil Tahir, avvocato cattolico, membro del Parlamento del Punjab e Direttore della Ong pakistana “Action Against Discriminatory Laws”. Khalil Tahir è stato compagno di studi e compagno di stanza di Shabhaz Bhatti dal 1983 al 1990, negli anni del college. Oggi come avvocato, con una scelta coraggiosa e rischiosa, difende in tribunale molte vittime accusate ingiustamente di blasfemia. Khalil Tahir dichiara a Fides: “La perdita di Bhatti è grave per la nazione. Per continuare la sua missione, si deve riaprire il dibattito per modificare o abolire la legge sulla blasfemia. Lo dico come avvocato, come cristiano e come cittadino pakistano. Le accuse su cui si basano i processi di blasfemia sono il più delle volte false, come dicono anche avvocati musulmani. La legge sulla blasfemia è stata promulgata da un dittatore, dietro pressioni di gruppi estremisti. Chiediamo sia modificata, in modo che non se ne possa abusare, con alcune semplici misure: nessun arresto senza prove, libertà immediata per gli innocenti, perseguire i falsi testimoni, punire che si fa giustizia da solo. Il nodo della blasfemia è un punto cruciale per dare un futuro dignitoso al Pakistan”.
Mehdi Hasan, giornalista e accademico, fra i responsabili della “Human Rights Commission of Pakistan” (HRCP), Ong diffusa in modo capillare nel paese, rimarca in un colloquio con Fides: “Bhatti si è trovato nel mezzo di una società divisa: da un lato quanti hanno una visione laica, democratica, fondata sulla tutela della dignità umana e dei diritti, sullo stato di diritto. Dall’altro una serie di partiti e movimenti religiosi islamici estremisti, che hanno assunto un ruolo e un’influenza crescente nelle istituzioni, nella società, nella politica, nella cultura. Il suo omicidio è frutto di questo clima di odio e di intolleranza, che Bhatti ha sempre combattuto, e che ha prodotto la legge sulla blasfemia. Come società civile, oggi siamo chiamati a tenere alta la bandiera dei diritti umani e la difesa delle libertà personali, per far sì che il paese non sprofondi del tutto nell’estremismo religioso e non faccia un passo indietro di centinaia di anni”. (PA) (Agenzia Fides 1/3/2012)

Fonte:http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=38564&lan=ita

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Asia. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.