Papa Francesco: «Pregate per i cristiani perseguitati» | Tempi.it

settembre 25, 2013 Redazione

All’Udienza Generale il Pontefice ha parlato della bellezza dell’unità della Chiesa, possibile grazie non al «nostro consenso e sforzo di andare d’accordo», ma per lo Spirito Santo

Papa Francesco in San Pietro prega davanti a spoglie Giovanni XXIIIPapa Francesco, all’udienza generale di stamani in Piazza San Pietro, ha parlato della Chiesa. Il Pontefice ha ricordato le parole del Credo: «Noi diciamo “Credo la Chiesa, una”, professiamo cioè che la Chiesa è unica e questa Chiesa è in se stessa unità. Ma se guardiamo alla Chiesa Cattolica nel mondo scopriamo che essa comprende quasi 3.000 diocesi sparse in tutti i Continenti: tante lingue, tante culture! Eppure le migliaia di comunità cattoliche formano un’unità. Come può avvenire questo?».

UNITA’ NELLA CHIESA. «Una risposta sintetica – ha detto – la troviamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che afferma: la Chiesa Cattolica sparsa nel mondo “ha una sola fede, una sola vita sacramentale, un’unica successione apostolica, una comune speranza, la stessa carità”. Unità nella fede, nella speranza, nella carità, unità nei Sacramenti, nel Ministero: sono come pilastri che sorreggono e tengono insieme l’unico grande edificio della Chiesa. Dovunque andiamo, anche nella più piccola parrocchia, nell’angolo più sperduto di questa terra, c’è l’unica Chiesa; noi siamo a casa, siamo in famiglia, siamo tra fratelli e sorelle. La Chiesa è una sola per tutti. È come in una famiglia».
Papa Francesco ha riportato come esempio la Gmg in Brasile: »In quella sterminata folla di giovani sulla spiaggia di Copacabana, si sentivano parlare tante lingue, si vedevano tratti del volto molto diversi tra loro, si incontravano culture diverse, eppure c’era una profonda unità, si formava un’unica Chiesa, si era uniti e lo si sentiva. Chiediamoci tutti: io, come cattolico, sento questa unità? Io, come cattolico, vivo questa unità della Chiesa? Oppure non mi interessa, perché sono chiuso nel mio piccolo gruppo o in me stesso? Sono di quelli che “privatizzano” la Chiesa per il proprio gruppo, la propria Nazione, i propri amici? È triste trovare una Chiesa privatizzata per questo egoismo e questa mancanza di fede».

indonesia-cristiani-perseguitatiCRISTIANI PERSEGUITATI. Il Papa, pur senza alcun riferimento a vicende di cronaca, ma certamente avendole presente, ha chiesto alla folla: «Quando penso o sento dire che tanti cristiani sono perseguitati e anche danno la vita per la loro fede, tocca il mio cuore questo o non viene a me? Sono aperto a quel fratello o a quella sorella della famiglia, che sta dando la vita per Gesù Cristo? Quanti di voi pregano per i cristiani che sono perseguitati? Quanti? Ognuno si risponda nel cuore: “Io prego per quel fratello, per quella sorella, che è in difficoltà, per confessare e difendere la sua fede?”. È importante guardare fuori dal proprio recinto, sentirsi Chiesa, unica famiglia di Dio!».

LE FERITE E LE CHIACCHIERE. Papa Francesco ha parlato delle “ferite” nell’unità dei cristiani. «Purtroppo, noi vediamo che nel cammino della storia, anche adesso, non sempre viviamo l’unità. A volte sorgono incomprensioni, conflitti, tensioni, divisioni, che la feriscono, e allora la Chiesa non ha il volto che vorremmo, non manifesta la carità, quello che vuole Dio. Siamo noi a creare lacerazioni! E se guardiamo alle divisioni che ancora ci sono tra i cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti… sentiamo la fatica di rendere pienamente visibile questa unità. Dio ci dona l’unità, ma noi spesso facciamo fatica a viverla. Occorre cercare, costruire la comunione, educarci alla comunione, a superare incomprensioni e divisioni, incominciando dalla famiglia, dalle realtà ecclesiali, nel dialogo ecumenico pure».
«Il nostro mondo – ha aggiunto – ha bisogno di unità. E’ un’epoca in cui noi tutti abbiamo bisogno di unità, abbiamo bisogno di riconciliazione, di comunione e la Chiesa è Casa di comunione. Ognuno si chieda oggi: io faccio crescere l’unità in famiglia, in parrocchia, in comunità, o sono un chiacchierone, una chiacchierona, sono motivo di divisione, di disagio? Ma voi non sapete il male che fanno alla Chiesa, alle parrocchie, alle comunità le chiacchiere! Fanno male. Le chiacchiere feriscono. Un cristiano, prima di chiacchierare deve mordersi la lingua!».

L’UNITA’ NON E’ ANDARE D’ACCORDO. Ma il pontefice ha voluto anche spiegare precisamente qual è il «motore» che rende possibile l’unità nella Chiesa: «È lo Spirito Santo, che tutti noi abbiamo ricevuto nel Battesimo e anche nel sacramento della Cresima. La nostra unità non è primariamente frutto del nostro consenso o della democrazia dentro la Chiesa o del nostro sforzo di andare d’accordo, ma viene da Lui che fa l’unità nella diversità, perché lo Spirito Santo è armonia, sempre fa l’armonia nella Chiesa: è un’unità armonica in tanta diversità di culture, di lingue e di pensiero. È lo Spirito Santo il motore. Per questo è importante la preghiera, che è l’anima del nostro impegno di uomini e donne di comunione, di unità. La preghiera allo Spirito Santo, perché venga e faccia l’unità nella Chiesa».

Fonte: Papa Francesco: «Pregate per i cristiani perseguitati» | Tempi.it.

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