Papaboys 3.0 – Festa del papà o del genitore1?

19 Marzo, festa del Papà. Chissà per quale motivo, alcuni quando sentono pronunciare questo appellativo, cominciano a gridare allo scandalo. Come mai una parola così bella e dolce, offende? Addirittura è stato detto che si tratta di un concetto obsoleto, passato… Potremmo dire: che male c’è, per rispetto dei bambini che non hanno un “padre”, cambiare la dicitura con “genitore 1”… L’impressionante somiglianza fra i modi di chiamare i padri, -commenta Giuliano Guzzo-, – papà in italiano, babà in cinese, baba in arabo, papa in russo – che vale anche per le madri e dovuta al fatto che, coi suoi primi suoni e vocalizzi, il neonato familiarizza con le consonanti P (o B) e M, deve tranquillizzarci. Che scrivano pure in tutto il pianeta “genitore 1″ e “genitore 2″. Ci penseranno i bambini, poi, a scoprire l’inganno e a cambiare il mondo. Si tratta di vera e propria discriminazione? Noi lotteremo affinchè le lobby ideologiche che stanno portando alla deriva la cultura occidentale, per farne il luogo privilegiato dei loro personali interessi, non abbandoni la strada della natura.  Questa gente per affermare le loro idee dicono: l’omosessualità c’è anche in natura, perché gli animali dello stesso sesso si accoppiano. Però quando sono chiamati “animali”, si offendono perché li discriminiamo… E’ pericoloso recriminare come diritto ciò che appartiene alla struttura fondamentale dello sviluppo umano. Il matrimonio non è un diritto, così come anche adottare un bambino non appartiene alla scelta personale dei singoli. La legge naturale inscritta nel dna umano, è diametralmente opposta agli scopi delle nuove ideologie. “La propaganda è così potente che le coppie in tinta unita sono riuscite a farsi chiamare “famiglie arcobaleno” (Costanza Miriano).

Di seguito la lettera scritta da un papà a un genitore-1-2: “Devi mentire a tuo figlio, fin da piccolo, inculcandogli l’odio per il mondo la fuori ‘il mondo è cattivo e ingiusto e discrimina quelli come noi’. Devi mentire a tuo figlio, indottrinarlo nella cultura del 2%. Devi nascondere la tua colpa di avergli sottratto il padre o la madre dicendogli che ‘è il mondo che è sbagliato’. Non sei tu che hai commesso un furto a tuo figlio, è il mondo che è sbagliato, da migliaia di generazioni. Devi raccontare a tuo figlio che il tuo amore è immenso e questo amore sostituirà la mancanza di un padre o di una madre. Non potrai raccontare a tuo figlio che il papà è morto o che è fuggito. Dovrai raccontargli che tu hai scelto deliberatamente di sottrarglielo. E questo solo perchè tu hai gusti sessuali diversi da tutti gli altri. Dovrai spiegargli che il tuo immenso amore per lui si traduce nell’avergli anteposto la soddisfazione dei tuoi capricci. Hai scelto per lui, lo hai obbligato ad entrare in guerra. Hai reclutato tuo figlio per spingerlo a lottare contro il suo bisogno di avere un padre e una madre. Lui sarà un’altro soldato, nato per distruggere quel mondo che è così crudele. Dovrà lottare tutta la vita per difendere le tue scelte, per non farti sentire in colpa. E’ il mondo che è sbagliato, tutto il mondo, e per questo bisogna demolirlo. Hai scelto di sacrificarlo sull’altare del tuo egoismo ma lui continuerà ad amarti. Continuerà ad essere un figlio per te nonostante tu gli abbia preferito i tuoi pruriti sessuali e affettivi. Dovrai mentirgli, dovrai dirgli che la festa del papà, che celebra oggi tutto il mondo, è il frutto di un pregiudizio sociale. Oggi non ci sarà molto da festeggiare in casa di chi confonde amore con meschinità.Ma oggi è festa per tutti, anche per chi un papà non ce l’ha: tanti auguri babbo!”.

L’Europa sembra occuparsi solo degli interessi delle Lobby LGTB. Negli ultimi mesi ha sfornato una serie di disposizioni da far impallidire. Non hanno altro da fare? Ora hanno preso di mira il continente africano. L’Africa deve fare come l’Europa e adottare le politiche per la promozione dei nuovi diritti Lgbt. Giovedì scorso 13 marzo il Parlamento europeo ha votato all’unanimità una risoluzione che «invita la Commissione e il Consiglio a inserire un esplicito riferimento alla non discriminazione fondata sull’orientamento sessuale nell’ambito di una prossima eventuale revisione della convenzione di Cotonou (che regola la cooperazione allo sviluppo fra Ue e paesi di Africa sub-sahariana, Caraibi e Pacifico, ndr). Prendendo spunto dalla controversa legge ugandese, -dichiara Benedetto Frigerio-, che oltre a vietare le nozze gay condanna coloro che commettono atti omosessuali, e da quella adottata dal parlamento della Nigeria, che proibisce il matrimonio omosessuale e punisce chi sponsorizza le associazioni o la propaganda Lgbt, si esortano «la Commissione e gli Stati membri a riesaminare la strategia sugli aiuti alla cooperazione allo sviluppo con l’Uganda e la Nigeria». Con la risoluzione si invitano «gli Stati membri, o l’alto rappresentate con il sostegno della Commissione, a valutare la possibilità di imporre sanzioni mirate, come i divieti di viaggio e di visto». Non piacciono solo le punizioni sugli atti personali, ma si deplorano «le autorità ugandesi» che «hanno adottato la legge contro la pornografia e quella sulla gestione dell’ordine pubblico, che rappresentano ulteriori attacchi ai diritti umani». Il testo si spinge fino a sancire «il diritto all’identità di genere», annoverando l’uguaglianza delle persone Lgbt «tra i diritti umani fondamentali». Per questo si invita l’Unione europea a «riesaminare la strategia sugli aiuti e la cooperazione allo sviluppo con l’Uganda e la Nigeria», incaricando il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, di trasmettere il documento anche «alla Commissione, al Consiglio, al Servizio europeo per l’azione esterna, agli Stati membri, ai governi e ai parlamenti nazionali di Uganda, Nigeria, Repubblica democratica del Congo e India». La risoluzione verrà messa in agenda al vertice Africa-Ue previsto per il 2 e 3 aprile prossimi. a cura di Emanuela Graziosi

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