Patrimonio Unesco le processioni d’Italia | Cronaca | www.avvenire.it

​Processione di San Paolino a Nola

La tradizione italiana delle macchine per portare a spalla ceri e statue nelle processioni religiose diventa patrimonio immateriale dell’Umanità. A Baku, in Azerbaigian, il Comitato intergovernativo dell’Unesco ha assegnato l’ambito riconoscimento alla “rete delle Grandi Macchine a Spalla” di cui fanno parte la Macchina di Santa Rosa, a Viterbo, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari. Nel patrimonio è stata inserita anche la dieta mediterranea, un’altra “specialità” italiana.

A Viterbo, il 3 settembre di ogni anno la Macchina di Santa Rosa, una torre illuminata da luci e fiaccole, alta 3 metri e con un peso di 5 tonnellate, viene sollevata e trasportata per le vie della città da un centinaio di “facchini”. La processione rievoca la traslazione, voluta da Papa Alessandro IV nel 1258, della salma di Santa Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio a quella di Santa Maria delle Rose.

A Nola, la domenica successiva al 22 giugno, si celebra la festa dei Gigli: festa popolare cattolica in occasione del patrono San Paolino, che sacrificò se stesso e i suoi averi per liberare Nola dai Visigoti. Durante la processione si festeggia la liberazione del Santo che fu accolto dalla città con dei gigli. Oggi otto torri piramidali di legno decorate alte 25 metri, denominate appunto Gigli, vengono trasportate durante la processione dai “cullatori”, gli addetti al trasporto.

A Varia dei Palmi, l’ultima domenica di agosto (con cadenza pluriennale), durante la festa popolare dedicata a Maria Santissima della Sacra Lettera viene portato per le vie del paese un gigantesco carro sacro la “Varia” che rappresenta l’universo e l’assunzione in cielo della Vergine Maria. A trasportarlo 200 «mbutatturi» (portatori).

La sera prima di ferragosto a Sassari si festeggia la Discesa dei Candelieri: grandi colonne di legno, che simboleggiano dei ceri, vengo portate in una processione danzante lungo il Corso Vittorio Emanuele fino alla chiesa di Santa Maria di Betel. La festa rievoca il voto che la Madonna Assunta fece per salvare la città dalla peste.

Riconosciute dall’Unesco anche la cucina Washoku giapponese, la pesca belga dei gamberetti a cavallo, il pellegrinaggio annuale al mausoleo di Sid Abd el-Qader Ben Mohammed in Algeria, la musica Taureg Imzad, le tessere Jamdani del Bangladesh, la festa religiosa di Cirio Nazare in Brasile , la musica indiana Sankirtana del popolo Vaishnava, una festa ortodossa in Etiopia e un poema epico del Kirghizistan.

L’elenco del patrimonio culturale immateriale, che ad oggi comprende centinaia di tradizioni è stato creato dall’Unesco nel 2008 per “aiutare a dimostrare le diversità e aumentare la consapevolezza della sua importanza”.

Fonte: Patrimonio Unesco le processioni d’Italia | Cronaca | www.avvenire.it.

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