«Per il Medio Oriente nella tormenta rispetto e dialogo tra religioni» | Chiesa | www.avvenire.it

Papa Benedetto XVI, al secondo e penultimo giorno della sua visita in Libano, alle 10 di sabato mattina ha percorso la salita della collina di Baabda di Beirut, dove sorge il palazzo presidenziale, a bordo della Papamobile, salutando una folla festante tra cui anche donne velate e con il chador nero delle sciite. Al palazzo presidenziale il Papa ha incontrato il presidente Michel Sleiman, cattolico maronita, la moglie, il presidente del Parlamento Nabih Berri, musulmano sciita, e il primo ministro Najib Miqati, musulmano sunnita. Grande cordialità tra il Papa e il presidente del Libano: Suleiman ha presentato a Benedetto XVI i suoi familiari, un gruppo numeroso perchè figli e figlie del presidente hanno a loro volta dei figli. E proprio con i bambini Joseph Ratzinger si è soffermato di più, chinandosi per abbracciarli e scambiare con loro qualche parola, proprio come un nonno.

Subito dopo, alle 10,50, Papa Benedetto XVI ha incontrato i leader religiosi musulmani e cristiani libanesi. Il Gran Mufti Sheikh Mohammed Rashid Qabbani, rappresentante dei musulmani sunniti di nomina governativa, ha consegnato al Papa una lettera di benvenuto. A loro il Papa ha donato una copia dell’Esortazione Apostolica Post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”. Con il Papa erano presenti al colloquio il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il patriarca di Antiochia dei Maroniti, arcivescovo Bechara Boutros Rai, il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran, e il nunzio apostolico in Libano, monsignor Gabriele Giordano Caccia.

Alle 11.15 il Papa ha incontrato i membri del governo, delle istituzioni, il corpo diplomatico, i cpai religiosi e i rappresentanti del mondo della cultura. “Bisogna bandire la violenza verbale o fisica. È sempre un attentato alla dignità umana, quella dell’autore come quella della vittima”, ha detto loro il Papa.

Papa Benedetto XVI ha poi piantato un cedro del Libano insieme al presidente Suleiman nel giardino del palazzo presidenziale di Baabda.

IL DISCORSO ALLE ISTITUZIONI
Dio ha scelto il Medio Oriente perché sia “esemplare” e “testimoni di fronte al mondo la possibilità che l’uomo ha di vivere concretamente il suo desiderio di pace e di riconciliazione”: lo ha detto Papa Benedetto XVI durante l’incontro con i membri del governo, delle istituzioni, del corpo diplomatico, con i capi religiosi e i rappresentanti del mondo della cultura libanese che ha avuto questa mattina nel Palazzo presidenziale di Baabda.

“Ho domandato a Dio di benedirvi – ha detto il pontefice all’inizio del suo ampio discorso dedicato al tema della pace -, di benedire il Libano e di benedire tutti gli abitanti di questa Regione che ha visto nascere grandi religioni e nobili culture. Perché Dio ha scelto questa Regione? Perché essa vive nella tormenta? Dio l’ha scelta, mi sembra, affinché sia esemplare, affinché testimoni di fronte al mondo la possibilità che l’uomo ha di vivere concretamente il suo desiderio di pace e di riconciliazione! Questa aspirazione è inscritta da sempre nel piano di Dio, che l’ha impressa nel cuore dell’uomo”.

Cliccare sul link per continuare a leggere: «Per il Medio Oriente nella tormenta rispetto e dialogo tra religioni» | Chiesa | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Africa e Medio Oriente. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.