Per la Cassazione il bambino Down non deve esistere: la protesta della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico-Ginecologica)

Per la Cassazione il bambino Down non deve esistere: la protesta della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico-Ginecologica)di Dario Paladini

Vorrei segnalare la triste vicenda giudiziaria con la sentenza della Cassazione che impone a noi medici l’obbligo di diagnosticare la sindrome di Down con l’ecografia per consentire “l’aborto terapeutico”. Ho allegato l’iniziativa della Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica per una mobilitazione di tutti noi ginecologi contro un carico assurdo di responsabilità e contro una visione Eugenica della medicina.

Dott. Giuseppe Stasi

Specialista Ostetrico Ginecologo – Milano

Comunicazione URGENTE del Presidente SIEOG relativamente a recente sentenza di cassazione. Ti prego di leggere la nota allegata e di aggiungere (se ritieni, come spero) il tuo nominativo alla sottoscrizione aperta su http://www.sieog.it/sottoscrizione

Grazie

Dario Paladini

Presidente SIEOG a nome di tutto il CdP

Con una recente sentenza della Corte di Cassazione (16754 del 2/10/2012), viene riconosciuta la possibilità di un risarcimento direttamente all’individuo nato affetto da una malformazione o da una sindrome genetica oltre al risarcimento che precedenti sentenze avevano riconosciuto alla madre per non essere stata messa nelle condizioni di poter eventualmente richiedere la applicazione della legge 194.

Gli eventi. Dieci anni fa, in una città del nord Italia nasce un bimbo affetto da sindrome di Down, dopo che gli screening effettuati in gravidanza avevano dato un risultato falsamente negativo (previsto dai limiti della metodica ed illustrato nell’informativa alla paziente). La madre – allora 26nne – (e la sorella) del bimbo Down chiede risarcimento milionario al Ginecologo curante quale garante del proprio figlio, perché la mancata diagnosi prenatale di sindrome di Down non aveva permesso la non-nascita (aborto ex legge 194) del bimbo stesso!

La Corte di Cassazione, accettando la tesi della donna ha praticamente ammesso la tesi secondo la quale se vi è una disabilità del feto diagnosticata in utero, lo stesso deve essere sottoposto ad interruzione di gravidanza! Sarebbe a dire che la società non accetta individui diversamente abili – con buona pace delle Paralimpiadi e di tutte le persone portatrici di handicap che contribuiscono quotidianamente al funzionamento della nostra società!

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