Perché non ci piace la proposta di Profumo sull’ora di religione | l’Occidentale

di Stefano Fontana       26 Settembre 2012

Il ministro della Pubblica istruzione Profumo ha buttato lì un’idea che puzza di bruciato. Ha detto che bisogna cambiare i programmi scolastici per il fatto che ormai la scuola italiana è multireligiosa e multiculturale e questo vale anche per l’insegnamento della religione cattolica che dovrebbe diventare un’ora di conoscenza di tutte le religioni. Quest’ultimo punto merita qualche considerazione.
Il motivo per cui il concordato prevede l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche è indipendente dal fatto che trai banchi esistano anche alunni di altre religioni, i quali potranno liberamente avvalersene oppure no. Il motivo è formativo e storico-culturale: non esiste identità culturale italiana senza la religione cristiana che l’ha plasmata in profondità e che ancora parla nelle opere letterarie ed artistiche. Non c’è un angolo di Italia che non ne sia caratterizzato. Non è quindi la stessa cosa che dalle cattedre delle nostre scuole si insegni il cristianesimo o il buddismo. Se poi questo già avviene, ossia se gli insegnanti di religione cattolica fanno la scelta di insegnare le religioni anziché il cristianesimo, si tratta di una scelta non conforme a quanto previsto dal concordato.

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