PERSECUZIONI/ Bhatti: l’assoluzione di Rimsha è una vittoria per tutti i cristiani

mercoledì 21 novembre 2012

Si conclude finalmente l’incubo per Rimsha Masih, la 14enne pakistana arrestata per blasfemia in quanto, secondo chi l’aveva denunciata, avrebbe bruciato alcune pagine del Corano. L’Alta corte di Islamabad ha cancellato ogni accusa nei suoi confronti, dopo che nel corso delle indagini della polizia era emerso che si era trattato di accuse fabbricate ad arte dall’imam Khalid Jadoon Chrishti. Il ministro pakistano per l’Armonia nazionale, Paul Bhatti, nominato custode di Rimsha Masih che ha anche seguito personalmente per l’intera durata del caso giudiziario, sottolinea: “Sono soddisfatto per il fatto che questo caso di blasfemia si sia risolto nel migliore dei modi, senza agitazioni, proteste o violenze. E’ un segnale positivo che viene dalla società pakistana, e che dimostra come il sacrificio e l’impegno di mio fratello Shahbaz non sono stati vani. Desidero dedicargli questa vittoria, che è innanzitutto una vittoria della giustizia”.

Ministro Bhatti, finalmente le minoranze religiose in Pakistan hanno ottenuto una sentenza a loro favore …
Sono contento per questa decisione dell’Alta corte, che ci aspettavamo in quanto da tutte le indagini era emerso che la bambina è innocente. Quanto avvenuto dà due grandi messaggi alla comunità internazionale e a quella pakistana. Il primo è che può essere fatta giustizia anche in Pakistan.

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