Piccoli indizi | Berlicche

Mi si rimprovera perché ho asserito che, se non fosse stata una maniera per attaccare e possibilmente eliminare la Chiesa, della faccenda del matrimonio omosessuale non se ne sarebbe mai fatto niente.
Mi si dice che non ho le prove. Beh, ho l’intelligenza.

E’ noto da anni, ed i documenti ci sono, che quella dell’imposizione dell’agenda gay è una strategia accuratamente pianificata che comprende azioni lobbystiche, acquisizione di giornalisti, magistrati e politici, campagne di stampa e disinformazione mirate. Se si va a vedere chi sono i finanziatori si scopre che – oh, sorpresa – sono gli stessi gruppi di interesse che propagandano ad esempio la “pianificazione familiare”, ovvero l’aborto. I servimorte, insomma. Il fatto che in tanti stati questa agenda si sia imposta scavalcando priorità forse leggermente maggiori come, che so, occupazione e lavoro, la dice lunga sul fatto che ad un certo potere preme portare a casa certi risultati. Tanto per essere chiari, prendiamo il caso dell’Olanda. Ha una popolazione di circa 16 milioni di abitanti. Le coppie omosessuali sono circa 55000, il che vuol dire lo 0,67 per cento della popolazione. Di queste dal 2000 solo 14000 si sono “sposate”. Probabilmente una legge sul welfare dei canarini avrebbe avuto più soggetti coinvolti direttamente.
Eppure quella minoranza così ristretta ha abbastanza potere da fare tacere chi vorrebbe eccepire. Chi glielo ha dato quel potere, e perchè?

Certo, uno potrebbe dire: è una lobby attiva e fortunata e ricca, e quindi mediante campagne accuratamente pianificate ha ottenuto il risultato. Ma forse vi rendete conto che qualcosa stona, vero?
Prendiamo un caso recente ed abbastanza significativo.
Guardate questa notizia: una catechista ha osato dire cose abominevoli sugli omosessuali. I ragazzi in rivolta. Ah, bufera!, a Segrate non si parla d’altro.
Poi leggiamo quest’altro post e capiamo che forse le cose stanno un poco diversamente. Che idea si sta cercando di far passare? E perché?
Oh, voi direte, è solo l’iniziativa di un giornalista, si sa come vanno le cose coi giornali.
Ecco, si sa.

Quante cose sappiamo, di cui non vogliamo capire fino in fondo il senso.

Fonte: Piccoli indizi | Berlicche.

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