Pingu e Peppa Pig: la vita è altro

«Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nato ha sperimentato il rifiuto del mondo. E ogni anziano … anche se infermo o alla fine dei suoi giorni, porta in sé il volto di Cristo. Non si possono scartare, come ci propone la cultura dello scarto! Non si possono scartare!»
(Papa Francesco)

Eppure sarebbe così facile…
Penso a questo, mentre ascolto LA presidente Boldrini e le sue esternazioni sugli spot con la mamma che serve la famiglia in tavola. Mentre leggo LA ministra Carrozza che chiede interventi nelle scuole per educare alla parità di genere. Mentre butto l’occhio al flash mob a Montecitorio contro la violenza sulle donne. Mentre persino i preti dall’ambone abbracciano la neolingua e si sbracciano sul femminicidio. (E sui social network? Folgorati sui boulevard di Parigi, l’avete visto quanti, ormai, si sono convertiti al gender pensiero?)
Eppure sarebbe così facile…
Mentre i dipartimenti, nelle scuole, si interrogano su come fare, e interpellano sessuologi, psicologi, tuttologi illuminati. Mentre nei ministeri si insediano commissioni (pagate da noi!) per segnalare dalla scuola primaria gli stereotipi di genere sui libri di testo: basta con la storia delle maghe che pasticciano in cucina mentre i maghi si addentrano nei misteri della conoscenza. Mentre gli esperti passano al setaccio i cartoni animati (ok per Pingu, se la mamma legge il giornale e il papà lavora a maglia; promossa pure Peppa Pig: la mamma è al computer e papà passa l’aspirapolvere..) Mentre si scontrano i pubblicitari sugli spot politically correct…
Sarebbe così facile, mi dico…
Non avessimo sbattuto la porta in faccia a Dio, preferendogli i moderni maître à penser a cui stendiamo il tappeto rosso al Cortile dei gentili e nelle conferenze in parrocchia; a cui affidiamo microfoni e prime pagine nelle testate giornalistiche anche cattoliche, sarebbe così facile…
No, non è che i cristiani se la tirano. Ma ci sarà una ragione se le ideologie implodono (l’ha dimostrato, drammaticamente, la storia!) e il Cristianesimo dura da più di duemila anni!
Nella relazione tra uomo e Dio, tra Creatore e creatura sta il segreto che le generazioni si sono tramandate come il tesoro più prezioso. Non è la “parità di genere”, il segreto. E’ che siamo, tutti, a Sua immagine e somiglianza. Amati e voluti dalla notte dei tempi. E’ lì il cuore della questione, la perla preziosa; lì, la ragione ultima del valore e della dignità di ogni vita umana sempre. Lì, l’educazione che combatte l’odio e la violenza; che previene i femminicidi; che invita ad impegnarsi per una società dell’uomo e per l’uomo.
Ma oggi non si può dire, e infatti non lo dicono quasi più neanche i preti.
Toccherebbe riconoscere che quella piccola vita in grembo (maschio o femmina, sana o malata non fa differenza) ha un valore infinito e intangibile. E come la mettiamo se oggi si abortisce anche solo se il sesso del figlio non è di gradimento a sua madre?
Se ogni vita ha pari dignità e un valore infinito, come giustificare la sopraffazione di una donna (oggi si chiama “autodeterminazione”) che decide di sopprimere la vita del bimbo che ha in grembo?
Come accettare che si parli di dolce morte, data per compassione quando non si crede più degna quella vita?
Eppure, sarebbe così facile… Non esisterebbero vite di serie A e di serie B.
Ma oggi – mi rendo conto – si predica bene e si razzola malissimo, e mentre si invoca la parità, si chiede alla legge che stili delle graduatorie. Oggi vali un po’ di più se sei omosessuale, un po’ meno se sei etero. Un po’ di più se sei donna, un po’ meno se sei uomo. Di più se sei nato, di meno (niente?) se sei sempre tu, ma sei ancora nel grembo materno.
Eppure, sarebbe così facile…
Alla domanda «Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?» Cristo ha risposto dando la vita, la Sua. Non con le chiacchiere. Facessimo memoria di questo, noi cristiani grideremmo dai tetti che ce ne facciamo un baffo dei corsi di aggiornamento del mondo e dell’indottrinamento gender a mezzo stampa. Sull’essere umano – maschio e femmina –, la sua dignità, il suo valore infinito è già stato detto tutto. Qui si gioca al ribasso. Fesso chi ci sta.

Fonte: Pingu e Peppa Pig: la vita è altro.

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