Pregiudizio? E’ la scienza a dire di “no” all’adozione omosessuale | UCCR

In questi giorni la Prima sezione civile della Cassazione si è espressa affrontando una causa di affidamento tra un uomo di religione islamica E.T. S. che aveva avuto un figlio con una donna italiana I.B., residente a Brescia, che successivamente era andata a convivere con un’amica optando per una relazione omosessuale.

Il ricordo dell’islamico è stato respinto dalla Cassazione, la quale ha evidenziato che sostenere sia «dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale» è un «mero pregiudizio», dato che «non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza».

 

Molti hanno parlato di “sentenza storica”, anche se in realtà si tratta di un pronunciamento su un caso specifico assai controverso, difficilmente utilizzabile come precedente: i giudici hanno evitato di affidare il bambino ad un padre violento, preferendo non strapparlo dalla madre biologica (come avviene quasi sempre in questi casi), anche se essa convive con un’altra donna. In molti hanno ritenuto che la Cassazione abbia optato per il “male minore”, tuttavia stupisce come i giudici abbiano velocemente liquidato come “pregiudizio” una consistente mole di dati scientifici prodotti fino a oggi, oggettivamente contrari all’adozione verso le coppie omosessuali.

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