Pretty Ugly… decisamente brutta – Prolife News

La verità sulle politiche intraprese da una delle più potenti organizzazioni pro morte del pianeta: Planned Parenthood

Alliance Defending Freedom è un’associazione cristiana statunitense che riunisce migliaia di avvocati e di giuristi dediti a offrire assistenza legale nei casi in cui è vengono lese le libertà costituzionali, soprattutto quella religiosa. Nel corso degli ultimi 18 anni ha sostenuto il diritto delle persone di vivere liberamente la loro fede in America e in tutto il mondo.
Hanna Higgins, sul sito www.lifenews.com, ci informa di una recente iniziativa di ADF: la campagna “Pretty Ugly”, che potremmo tradurre con un ironico “Decisamente bruttina”, volta a rivelare il vero volto di Planned Parenthood al pubblico americano. (http://www.alliancedefendingfreedom.org)
Pochi sanno, infatti, che Planned Parenthood è un business da un miliardo e mezzo di dollari. Una buona metà delle sue entrate è data dal prezzo degli aborti (incassa circa 450$ per ogni aborto nel primo trimestre di gravidanza; nel secondo e terzo trimestre il prezzo sale). E da buon imprenditore PP lavora per guadagnare clienti e massimizzare i profitti.
Anzi tutto c’è la prova – secondo i gruppi pro life americani – che PP ha manipolato i dati relativi ai risultati conseguiti, per intascare i 542 milioni dollari di contributi che ha ricevuto lo scorso anno dal governo federale. Ma questo ci interessa relativamente.
E’ molto più preoccupante apprendere che, nella vastissima rete di cliniche che gestisce in tutto il territorio degli USA e anche oltre (grazie alle agenzie dell’ONU come l’UNFPA – United Nation Population Fund – che le consentono di estendere i suoi tentacoli fino all’Estremo Oriente), a partire dal 2013, è passato un “ordine di servizio” per cui ciascun centro è tenuto a fornire una data una quota di aborti, per ottenere i finanziamenti. Insomma ogni clinica deve offrire determinati standard di produttività: dove però il concetto di produttività è inteso in modo macabro e consiste nella soppressione di vite innocenti.
Va inoltre rilevato che le cronache americane (per chi sa leggere oltre la censura operata dai grandi mass media pro morte) sono quotidianamente costellate dai casi di malasanità che si riscontrano nelle cliniche affiliate a PP: gli standard minimi di sicurezza non sono sempre una priorità, perché costano, e la salute – e la vita – delle donne è spesso insufficientemente salvaguardata: tanto che “si muore ancora di aborto” di tanto in tanto. Ma l’accorato grido delle femministe anni ’70, in questi casi non si sente proprio…
La cosa che però ci sembra veramente orrenda, crudele e disumana, è constatare come PP sia impegnata a promuovere la sessualizzazione precoce dei bambini e degli adolescenti, spacciandola per educazione sessuale sana e all’avanguardia, in linea – ovviamente – con le più moderne istanze dell’ideologia del gender. I corsi di “educazione sessuale” di PP sono in voga in molte scuole americane (anche scuole elementari!) e stanno prendendo piede ben oltre i confini degli USA. Da ultimo – per esempio – in Croazia e in Polonia.
Promuovere la promiscuità sessuale, infatti, rientra nel business di PP: se l’attività sessuale tra i giovani e i giovanissimi aumenta, si allarga il target della clientela per le strutture di PP, che fornisce servizi di pianificazione familiare, dai contraccettivi all’aborto.
Se volete saperne di più, visitate il sito www.ItsPrettyUgly.com . Se vi siete sufficientemente disgustati da quanto letto fin qui, sentirete urgente la necessità di collaborare a diffondere la Verità. A contrastare la cultura della morte, a sostenere la buona battaglia per la Vita.

di Francesca Romana Poleggi

Fonte: Pretty Ugly… decisamente brutta – Prolife News.

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